Scajola arrestato: ma finora è sempre stato assolto
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Scajola arrestato: ma finora è sempre stato assolto

L'ex ministro è accusato di avere favorito il latitante Matacena, ex parlamentare. Facile prevedere un massacro mediatico. La storia politica - Gli aggiornamenti

Quando nel 2001 diventò ministro dell'Interno e fece il suo primo viaggio a Milano, arrivato in questura chiese di poter vedere la cella di sicurezza, nei sotterranei, dove 18 anni prima (da sindaco di Imperia) era stato rinchiuso per un'inconsistente accusa di corruzione, poi finita con un'assoluzione piena. E in quella «sua» cella volle restare da solo, per una mezz'ora: a pensare.

È fatto così, Claudio Scajola. Di certo un duro, ma con l'anima. Questa mattina lo hanno arrestato per ordine del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Lombardo della Direzione investigativa antimafia: Scajola è indagato per «procurata inosservanza di pena», ai sensi dell'articolo 390 del codice penale. Il suo reato, secondo l'accusa, sarebbe quello di aver favorito la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, da molti mesi sottrattosi a una condanna definitiva a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L'articolo 390 del codice penale prevede una reclusione da 3 mesi a 5 anni e la custodia cautelare in carcere.  

Intanto Matacena pare sia latitante a Dubai: secondo gli inquirenti tentava di trasferirsi in Libano con il supporto dell’ex ministro.

Di vicende giudiziarie, Scajola ne ha vissute molte, ma senza mai subire una condanna. Lo scorso 27 gennaio il Tribunale di Roma lo ha assolto in primo grado, e con formula piena, per l'accusa di finanziamento illecito sulla casa romana che per 4 anni era stata trasformata dai mass-media in una terribile, insopportabile gogna. Quattro mesi fa il giudice Eleonora Santolini aveva sentenziato che  l’ex ministro avesse detto il vero affermando di non sapere che il costruttore Diego Anemone avesse pagato parte del prezzo della casa.

Era addirittura finita con un'archiviazione, già in istruttoria, l'inchiesta avviata dalla Procura di Imperia per presunte irregolarità sugli appalti per il porto turistico della città ligure. Anche in quel caso, all'inizio dell'inchiesta, per lunghi mesi Scajola era stato massacrato dai giornali. Che avevano però indecorosamente dimenticato di segnalare come si fosse conclusa in nulla.

Anche per questo, ora è facile prevedere un gioco al massacro nei confronti dell'ex ministro. Sarebbe bene, invece, che una volta tanto prevalesse un poco di garantismo. Se non altro per la pregressa storia giudiziaria dell'indagato. 

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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