"Butta sotto il parcheggiatore abusivo". Napoli si ribella
Ciro Fusco Ansa
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"Butta sotto il parcheggiatore abusivo". Napoli si ribella

Una campagna provocatoria lanciata da un giovane scrittore spopola sul web e sui social network

“Butta sotto il parcheggiatore abusivo!” Napoli si ribella. Non ne può più di pagare il dazio-parcheggio alla Camorra. Così un giovane scrittore napoletano ha lanciato una campagna provocatoria per sensibilizzare i cittadini e cercare di arginare il fenomeno del parcheggiatore abusivo.  

Francesco Burzo, scrittore, ideatore e promotore di questa iniziativa che adesso spopola sul web e sui social network, “butta sotto un parcheggiatore” non è un’espressione un po’ troppo “violenta”?
“Certo che sì. Si tratta di una provocazione nessuno vuole o deve investire ed uccidere i parcheggiatori abusivi ma questa iniziativa vuole richiamare l’attenzione dei cittadini e soprattutto vuole farli riflettere su un fenomeno al quale, nel tempo, si sono assuefatti passivamente. Questa frase che altro non è che una provocazione vuole far porre agli utenti di Napoli l’interrogativo se sia giusto continuare a sottostare a queste estorsioni”

È un messaggio rivolto anche alle istituzioni, o no? 
“A tutti coloro che dovrebbero fare ma che ovviamente non fanno niente. Se c’è tra la cittadinanza un malessere che spinge a iniziative così paradossali, le istituzioni non possono ignorarle, non possono far finta che il problema non estista”

Secondo te si può davvero arginare questo fenomeno?
Sì, sono estremamente ottimista. Si può eliminare la piaga del parcheggiatore abusivo, sicuramente non lo si può fare con i metodi attuali: la multa.  Multare il parcheggiatore è un’assurdità considerando che la maggior parte di loro sono nullatenenti.    

Elenca a Panorama.it quali potrebbero essere le “astuzie”  o “tecniche” da attuare per evitare di sottostare al “dazio “ della Camorra….
"Una ragazza che ha aderito alla mia iniziativa su Fb, è stata chiarissima. E ha suggerito: "Sono anni che non lascio nemmeno un centesimo ad un abusivo. In che modo? Dal "semplice" cercare un altro posto più lontano magari ma al sicuro da questa piaga sociale, al più controverso "litigarci" dichiarando di non voler pagare. Oppure approfittare di una distrazione per entrare o uscire dall'auto senza pagare il dazio anche a costo di aspettare diversi minuti nell’automobile e soprattutto evitando di mostrare le chiavi in mano...
Poi c’è un’altra soluzione come ad esempio, arrivare, parcheggiare e ripartire a fari spenti. Consiglio fondamentale: appena entro in auto chiudo subito le sicure per evitare violenze! Una volta- racconta sempre questa ragazza- mi è successo di essere rincorsa da uno che secondo me era più drogato che parcheggiatore! Poi in un'altra occasione un parcheggiatore al quale ero riuscita a sfuggire mi ha inseguita, a piedi, cercando di aprirmi le portiere.. ovviamente sono riuscita a fuggire". Poi si suoi suggerimenti si chiudevano con un “Non mollate!”.
Non  si deve mollare anche se è difficile poter sfuggire alla “gabella” dei 3 o 5 euro di parcheggio perché il più delle volte le ritorsioni costano agli automobilisti onesti centinaia di euro. A volte migliaia. Purtroppo non una volta sono tornato all’auto è l’ho trovata completamente rigata dal tettuccio alla finacata al cofano oppure con gli specchietti rotti”.  

“Facciamo quello che dovrebbero fare le istituzioni: provare a contrastare questo “lavoro” che in realtà è pura estorsione – precisano a Panorama.it,Gianni Simioli della Radiazza Francesco Borrelli, politico locale che da anni lotta contro la Camorra e che insieme stanno sostenendo attivamente la campagna di Burzo – ogni quartiere è gestito da un boss della camorra e i cittadini napoletani così come i turisti sono costretti a pagare il dazio per andare a ballare, per andare a mangiare una pizza oppure al cinema. Questo non è certamente un modo civile ed onesto per far vivere la città ai propri abitanti”.

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Nadia Francalacci