Matilda si è uccisa da sola?
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Matilda si è uccisa da sola?

Dopo nove anni di perizie e indagini è stato scagionato anche il compagno della madre. E adesso l'omicidio della piccola rimane senza un colpevole. Ecco perché

Senza un colpevole. Per la giustizia italiana è come se Matilde Borin, 23 mesi, si fosse uccisa da sola. Come? Sferrandosi un violento quanto devastante calcio nella schiena. Assurdo. Eppure, l’assassino di questa bambina non ha un nome.

Nella casa di Roasio dove nove anni fa, il 2 luglio 2005 è avvenuto l'omicidio c’erano solamente due persone oltre alla piccola vittima: la mamma, Elena Romani, ed il compagno di lei, Antonio Cangialosi. Nessun altro. Dunque uno dei due deve aver colpito la bambina.

La coppia, quella sera, aveva pranzato dai vicini di casa. Poi, rientrati nel loro appartamento, avevano messo la bambina nel letto matrimoniale e loro si erano seduti sul divano del soggiorno dove si erano addormentati. Ma dopo un po’ la mamma, viene svegliata dal pianto di Matilda. La donna corre in camera da letto e vede che la piccola aveva vomitato, sporcando cuscino e coprimaterasso.

Elena Romani, la madre lava e cambia i vestitini alla piccola e poi esce a stendere i panni bagnati. Intanto, l'uomo mostra un cartone animato a Matilda. Ma a questo punto che cosa accade? Antonio Cangialosi, il compagno della donna, si accorge che la bimba sta male e chiama l'ambulanza. Ma per Matilda non c'e' nulla da fare.

I due vengono indagati e per la Romani si apre il processo. Ma le prove contro di lei, come confermato anche dalla Cassazione, non reggono. La donna viene assolta ed é allora che il gup del tribunale di Vercelli revoca il non luogo a procedere nei confronti dell'ex fidanzato e riapre l'inchiesta. E ieri pomeriggio, il gip di Vercelli Paolo Bargero, ha confermato il non luogo a procedere anche nei confronti di Antonio Cangialosi. E, dopo nove lunghissimi anni, Matilda non ha un assassino.

Silvio Ciappi, criminologo, prima assolta la madre, ieri scagionato anche il compagno della donna. Come è possibile che nessuno dei due abbia ucciso Matilda? Eppure in quella casa c'erano solo loro...

"Un paradosso. E mi vengono in mente tanti paradossi giudiziari così. Partiamo dal presupposto che come si suole dire verità processuale e verità storica spesso non coincidono, e queste perchè il diritto segue un proprio concetto di verità che si forma dentro le aule di giustizia e risponde a norme e criteri che non hanno a che fare con la verità storica, effettuale. Questa discrasia ha portato spesso nella storia del nostro Paese a risultati aberranti, basti pensare non solo a casi di cronaca giudiziaria in senso stretto ma anche a casi di delinquenza politica, ai processi relativi alle stragi e gli esempi potrebbero continuare. Ritornando al caso, è possibile 'giuridicamente' , ma non sul terreno della verità 'storica'".
 
Fondamentale per la ricostruzione dell'omicidio sia la perizia medico-legale che le investigazioni da parte della magistratura. Ma che cosa può non aver funzionato?

"C'è un problema di fondo e riguarda il rapporto tra indagini e regole processuali. Spesso le indagini si inseriscono in un contesto processuale più orientato alla verità formale delle cose che non alla sostanza. Ad esempio molte prove e strumenti utilizzati in processo devono attenersi a criteri di 'forma' (alludo qui ad esempio al criterio Daubert, ad esempio) e meno a criteri di sostanza. Ovverosia basta ad esempio che uno strumento adoperato per la repertazione di una prova non sia 'formalmente' valido che anche i risultati della prova possono essere invalidati. Non so se questo è il caso ma credo che anche questa scollatura tra forma e sostanza vada in qualche modo regolamentata".

Sempre più spesso assistiamo a casi senza colpevoli nonostante la  dinamica dell'omicidio e il colpevole siano già abbastanza chiari...

"Vale tutto quanto detto sopra. Eccesso di garantismo che a volte poi si traduce in vero e proprio culto della forma, del rispetto della forma giuridica rispetto alla 'sostanza' dei fatti".

Secondo lei, in base alla dinamica dell'omicidio, che cosa può essere accaduto in quella casa  nove anni fa?

"Sicuramente bisogna conoscere i fatti nel dettaglio. Allo stato attuale mi riserbo di aspettare le motivazioni della sentenza, in fatto e in diritto".

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Nadia Francalacci