L'ex tesoriere Lusi condannato a 8 anni
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L'ex tesoriere Lusi condannato a 8 anni

L'ex senatore condannato con la collaboratrice e due commercialisti per aver sottratto 22 milioni alla Margherita: la soddisfazione di Rutelli

È stato condannato a otto anni di carcere per appropriazione indebita dal tribunale di Roma, un anno in più di quanto sollecitato dal pm Stefano Pesci. Per l'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, si è chiuso così, con una condanna durissima, il processo che lo aveva visto salire sul banco degli imputati dopo essere diventato, con Franco Fiorito, uno dei personaggi-simbolo della crisi morale della seconda Repubblica: ventidue milioni di euro, secondo la ricostruzione dei Finanzieri, sono passati dalle casse del partito in quelle sue private grazie anche alla complicità dei commercialisti Mario Montecchia (tre anni e 6 mesi) e Giovanni Sebastio (a due anni e 8 mesi) e dell'ex collaboratrice Diana Ferri (un anno e 2 mesi).  Il tutto, secondo i giudici, a danno dell'erario e del suo stesso partito, la Margherita, i cui dirigenti inizialmente Lusi ha chiamato in causa finendo per rimediare una condanna per calunnia.

L'unica accusa da cui è stato assolto è quella di associazione a delinquere. A Lusi sono già stati sequestrati beni per circa 16 milioni di euro, inclusa la famosa villa settecentesca di Genzano e l’appartamento su due livelli di via Monserrato, già assegnati in gestione al ministero dell’Economia. Tra i commenti c'è da registrare la soddisfazione di Francesco Rutelli, ex segretario della Margherita, che aveva citato Lusi in giudizio per calunnia: «Giustizia è fatta. Vengono dimostrate le esclusive responsabilità dell'ex tesoriere e dei suoi complici, e la nostra totale onestà, di politici e persone perbene. Con la condanna di Lusi per calunnia nei miei confronti, si spazzano via tutti i veleni che furono diffusi». 

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