Lampedusa, lo Stato si è cucito le orecchie
Ansa
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Lampedusa, lo Stato si è cucito le orecchie

L'indignazione degli abitanti dell'isola che hanno messo a disposizione le proprie case agli immigrati

Gli immigrati di Ponte Galeria si sono cuciti la bocca, il Governo le orecchie. Sono mesi che noi chiediamo al governo di intervenire ma a Roma nessuno vede, nessuno parla, nessuno interviene”. Sono le parole di Tonino Costanza, un imprenditore di Lampedusa che dopo il naufragio del 3 ottobre scorso davanti alle coste dell’isola siciliana in cui persero la vita oltre 600 immigrati, mise a disposizione dei sopravvissuti gli appartamenti di sua proprietà.

“Lo Stato è proprio venuto meno in questa emergenza- continua Costanza – nei giorni del naufragio sembrava volesse cambiare tutto e poi la situazione è peggiorata, direi ancora più di prima. Questa gente è stata dimenticata”

Signor Costanza, lei da lampedusano, è rimasto stupito delle immagini trasmesse da Rai 2 nei giorni scorsi?
“Assolutamente no. Mi sono indignato ancora di più, mi sono anche vergognato come italiano e abitante di Lampedusa, ma non sono rimasto sorpreso. Vedere quelle immagini e il modo in cui vengono trattati riporta alla mente scene di guerra e campi di concentramento, ma tutti sanno come queste creature sono costrette a vivere. Anzi a sopravvivere. Noi lo abbiamo denunciato, ma nessuno ci ha ascoltato”

Chi ha denunciato questi maltrattamenti queste condizioni  disumane…
“Il sindaco, per prima. Il primo cittadino Giusi Nicolini ha scritto e denunciato migliaia di volte le condizioni in cui vengono stivati gli immigrati. Ha chiamato in causa, più volte, lo Stato ma non ha mai ricevuto risposte concrete. Noi conosciamo perfettamente le strutture utilizzate dal Centro. Abbiamo avuto anche 800-1000 persone stivate in quei tuguri che le immagini del tg 2 hanno mostrato al mondo. Quelle persone sono state costrette a dormire all’aperto sotto l’acqua e il freddo, accatastate l’una sull’altra e a fare trattamenti sanitari in modo “bestiale”…”

Lei è stato uno degli abitanti di Lampedusa a dare la disponibilità ad accogliere famiglie di immigrati con bambini piccoli. Quanti nuclei familiari è riuscito ad ospitare?
“Nessuno. Aspettavo che mi contattassero e che dessero l'ok dallo Stato. Ma nessuno ha bussato alla mia porta”.

Tra poche ore sarà Natale e per queste persone sarà invece un altro giorno trascorso allì’aperto sotto la pioggia e il vento forte…    
"Questo sarà un Natale da dimenticare per tutti questi immigrati se il Governo un interverrà in modo chiaro e deciso. E' una vergogna per noi lampedusani e visto quello che accade anche in tutti i Centri d'accoglienza d’Italia, è una vera vergogna per tutti gli italiani. Credo che questa gente sia oltre la soglia di tolleranza altrimenti mai nessuno di loro si sarebbe cucito le labbra, infliggendosi un dolore oltre quello che già sono costretti a sopportare”.

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Nadia Francalacci