Turchia, inferno di fuoco nella miniera di carbone
Al momento il numero dei minatori morti per l'esplosione di un trasformatore elettrico supera i 200. Ma il numero è destinato a salire ancora - Aggiornamenti in diretta - Le immagini
Oltre 200 persone sono rimaste uccise e oltre 400 risultano ancora intrappolate all'interno di una miniera di carbone nell'ovest della Turchia dopo un'esplosione avvenuta nella tarda serata di ieri.
Questi sono ore di tensione per i soccorritori perché sono oltre 400 i minatori ancora bloccati sotto terra, nell'inferno di fuoco che continua a ardere.
Molti degli operai rimasti intrappolati sono i feriti, tra cui quattro in modo grave. Al momento è questo in drammatico bilancio del disastro minerario, il peggiore avvenuto nel Paese da oltre due decenni.
I minatori tratti in salvo hanno raccontato che il fuoco ardeva ancora all'interno e nella zona grava una cappa di fumo pesante. I soccorritori hanno pompato e continuano a immettere, ossigeno e aria pulita all'interno della cava per cercare di mantenere in vita quanti sono ancora intrappolati a circa due chilometri sottoterra, circa quattro chilometri dall'ingresso.
"Il bilancio delle vittime sta arrivando al punto che si temeva", e' stato costretto ad ammettere il ministro del Lavoro turco. "Il tempo non lavora a nostro favore, dobbiamo farli uscire- ha poi continuato- ma più il tempo passa più ci avviciniamo a un esito infausto".
Ma che cosa avrebbe generato l’esplosione?
Il disastro sembra esser stato causato da un trasformatore elettrico difettoso e il Governo ha assicurato che "non chiuderà gli occhi" su eventuali negligenze. La miniera, secondo quanto ha dichiarato il ministero del Lavoro, era stata revisionata il 17 marzo scorso ed era stata trovata in linea con le norme di sicurezza.
Il magazzino di solito utilizzato dai minatori come frigo e congelatore, da ieri sera, è utilizzato come obitorio improvvisato. Al momento del disastro erano 787 i minatori che si trovavano all'interno della miniera di Manisa.
