Tsipras, Spinelli, Sel e il talento di farsi del male
Angelo Carconi/Ansa
News

Tsipras, Spinelli, Sel e il talento di farsi del male

Spinta dal greco Tsipras Spinelli si tiene il suo seggio in Europa e scatena il panico in Sel

Era iniziata male sta finendo peggio. Nemmeno il tempo di festeggiare il miracolo del 4,03% racimolato alle ultime elezioni europee, che la Lista Tsipras in Italia si ritrova alle prese con una nuova grana dopo quella degli addii eccellenti (Andrea Camilleri, Paolo Flores D'Arcais) e delle polemiche sul lato b della responsabile della comunicazione, poi demansionata, Paola Bacchiddu.

Se non bastasse il lacerante quanto incomprensibile dilemma sorto in casa Sel (dal momento che il partito di Nichi Vendola ha fatto la campagna elettorale con e per  Tsipras) sull'adesione al gruppo del Pse o a quello del Gue, succede anche che, dopo aver sostenuto per settimane di essere disposta a rinunciare al suo evenutale seggio, la principale promotrice di questa avventura politica, nonché capolista "per testimonianza" nelle circoscrizioni Centro e Sud, Barbara Spinelli, sarebbe invece in procinto di volare a Strasburgo.

A far cambiare idea alla giornalista, non solo i tanti sostenitori che in queste ore le stanno scrivendo pregandola di volerli rappresentare in Europa, ma soprattutto il pressing esercitato dallo stesso leader di Syriza, Alexis Tsipras, che, secondo i beni informati, punterebbe su di lei per la vicepresidenza dell'Europarlamento.

Un cambio di programma che sta creando il panico dentro Sinistra e Libertà visto che il suo candidato di punta, il 33enne Marco Furfaro, risultato primo dei non eletti nel Centro e destinato a subentrare proprio alla Spinelli (nel caso di sua rinuncia) rischia, a questo punto, di dover disfare le valigie già pronte.

Così, mentre nel comitato elettorale del giovane di origini toscane regna un misto di attesa, preoccupazione e sconforto davanti al rischio di veder polverizzate le sue oltre 23mila preferenze, nella base del partito c'è chi punta il dito contro la dirigenza che "ancora una volta si è dimostrataincapace, fin dall'inizio, di gestire la situazione con un minimo di intelligenza ed educazione politica”.

Contro quella parte del partito che preferirebbe stare con il Pse in Europa e con il Pd in Italia (un'ora dopo la pubblicazione dei risultati definitivi delle Europee, il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore rilasciava interviste sulla necessità di una "sinistra unita"...a Matteo Renzi), Sel infatti ha scelto di aderire a Tsipras. Lo ha fatto all'ultimo momento, mostrando tutte le proprie divisioni interne ma anche trasgredendo platealmente ai paletti imposti dagli stessi garanti della lista sia nella scelta dei propri candidati che sul modo di gestire la loro campagna elettorale.

Al Centro, per esempio, si decide di puntare tutto su Furfaro (in tv si vedrà praticamente solo lui con grande disappunto di tutti gli altri), al punto che il 26 maggio il deputato e tesoriere del partito Sergio Boccadutri, travolto dall'entusiasmo per il traguardo del 4.03%, su Facebook "invita" la Spinelli a farsi davvero da parte e lasciare finalmente la strada libera al suo pupillo.

Un post cancellato di fretta e furia e sostituito con un altro in cui l'esponente di Sel, tornato in sé, ringraziava Barbara Spinelli e Moni Ovadia per aver dato prova “che è di sinistra anche rispettare la parola data”.

foto-4_emb4.jpg

Peccato che nelle stesse ore sempre Boccadutri polemizzava con la Spinelli su Twitter ("Per favore suggerite a Barbara Spinelli che non si deve commentare per forza, eh?" provvedendo, anche questa volta, a far sparire il cinguettio da Twitter ma non dalla memoria storica del suo sito personale.

Adesso, però, tutti sono in attesa della sua ultima parola. Qualora la figlia di Altiero, padre fondatore dell'Unione, accettasse il seggio, le toccherà decidere chi sacrificare tra Marco Furfaro, risultato primo degli esclusi al centro con 23.750 preferenze, ed Eleonora Forenza.

Qualcuno ipotizza che si possa procedere per estrazione. Più probabile che a spuntarla sia invece la 37enne barese. Anche se in assoluto Furfaro ha preso più preferenze della collega (23.750 contro 22.685), al Centro la differenza tra le sue e quelle della Spinelli (37.056) è infatti inferiore a quella tra i voti della Forenza e quelli di Spinelli al Sud (28.099).

Ora, se Barbara Spinelli deciderà davvero di tenersi il suo seggio “ai danni” del povero Furfaro, sicuramente non sarà per fare un dispetto a Sel e a chi si è messo a polemizzare con lei fin dal giorno dopo le elezioni.

Tuttavia, se pure lo facesse per questo, forse qualche "colpa" la dirigenza del partito farebbe bene a prendersela.

I più letti

avatar-icon

Panorama