Omicidio Raciti: la rabbia del sindacato di polizia
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Omicidio Raciti: la rabbia del sindacato di polizia

L'indignazione del segretario Sap per il silenzio delle Istituzioni sulla maglia che inneggia alla liberazione dell'omicida di Filippo Raciti, ucciso nel 2007 durante Catania-Palermo

"Il vero "cretino" si trovava allo Stadio Olimpico di Roma e indossava una maglietta inneggiante all'assassino di un poliziotto. È lui, il cretino, che stato in passato soggetto a Daspo e addirittura risulta essere figlio di un boss della Camorra. Non siamo noi, poliziotti, a doverci vergognare per aver fatto un applauso di solidarietà a quattro nostri colleghi”.

Il segretario generale del sindacato di polizia Sap, Gianni Tonelli commenta così il gesto compiuto da un tifoso del Napoli che durante la partita di Coppa Italia ha indossato luna maglietta con la scritta “Speziale libero”, l’omicida del poliziotto Filippo Raciti ma anche gli striscioni contro i poliziotti apparsi nella Curva sud sul caso Aldrovandi.

Segretario Gianni Tonelli, l’Italia si indigna contro il Sap ma sembra tacere davanti all’invito a liberare l’omicida di un poliziotto…
L’Italia è uno Stato ipocrita. In questo momento sta mostrando tutta la sua ipocrisia. Vogliamo vedere adesso la stessa indignazione dei vertici della nostra Amministrazione e del Viminale; vogliamo capire se per le autorità dello Stato i morti sono tutti uguali o se qualcuno e' più uguale di un altro; vogliamo comprendere se in questo nostro strano Paese chi si e' affrettato a crocifiggere i poliziotti per un applauso 'tarocco' oggi riesce a condannare senza se e senza ma, le sceneggiate dell'Olimpico dove a 'godersi' lo spettacolo c'erano anche il premier Renzi e il presidente del Senato Grasso"

Voi accusate anche la tv di Stato..

“Certo, perché la Rai ma mandato in onda in tutte le edizioni dei telegiornali per cinque giorni di fila le immagini, secondo loro, vergognose di un applauso ma ha già sospeso l’intervista realizzata alla vedova Raciti, moglie del poliziotto Filippo Raciti, ucciso durante gli scontri allo stadio nel 2007..La tv di Stato va incredibilmente contro le stesse istituzioni dello Stato, gli stessi poliziotti…I poliziotti rischiano la vita ogni giorno. Quelli che sono rimasti feriti e colpiti negli scontri del primo maggio e negli incidenti dello stadio Olimpico meritano rispetto e riconoscenza. Rischiano la vita sottoponendosi a turni massacranti per 1.300 euro al mese. I poliziotti e le forze dell'ordine sono la parte migliore di questo Paese.

Secondo il Sap esiste un movimento non riconosciuto “anti-poliziotto” che sfrutta ogni occasione per “massacrare” le forze di polizia…

Si, per gettargli addosso letame, menzogne coprendo in questo modo tutti i sacrifici e le attività rischiose che vengono fatte per la sicurezza dei cittadini. Le parole della vedova Raciti tagliano l’aria e soprattutto le gambe al nutrito partito-Anti-Polizia che è pronto a tutelare qualsiasi mascalzone e corre ad intitolare una sala della Camera dei Deputati a Carlo Giuliani e non ha, invece, dedicato a Filippo Raciti neppure un vicolo di campagna. Dov’è, oggi, lo sdegno delle Istituzioni?

Appunto, voi siete sorpresi e amareggiati dalla non reazione della politica..
Si, e non solo. Vogliamo vedere quanti parlamentari e quanti 'autorevoli' esponenti politici si affretteranno ad organizzare una conferenza stampa assieme alla signora Marisa Grasso, vedova Raciti, per presentare un serio pacchetto di misure per contrastare i violenti in ordine pubblico. Ci uniamo oggi più che mai con forza al disgusto e allo sdegno della vedova del nostro collega, lui sì che è vittima di un vero assassino.

Ma oltre a questo che cosa chiedete alle istituzioni?
Quello che chiediamo da moltissimi anni: telecamere, telecamere e telecamere per filmare e poi sanzionare chi sbaglia. Ma il nostro lavoro, ripetiamo deve essere davvero supportato da un nuovo pacchetto di leggi veramente dure contro coloro che sovvertono l’ordine pubblico. Leggi che devono essere applicate con altrettanto rigore come è accaduto in Inghilterra

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Nadia Francalacci