Calcio: il mistero del Beira-Omar
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Calcio: il mistero del Beira-Omar

L'acquisizione da parte di un imprenditore marchigiano di un club della seconda divisione portoghese. E il discusso ruolo di un avventuriero italiano che aveva già fatto parlare di sé nel mondo del calcio

Beira Mar significa lungomare. Nome romantico per il club calcistico della città di Aveiro (Portogallo centrale), dall’11 dicembre proprietà d'una multinazionale italiana. Si tratta del gruppo marchigiano Pieralisi, che dopo aver proceduto all’acquisizione ha affidato la gestione a un personaggio controverso: Omar Scafuro, un tipo che già aveva fatto parlare di sé nel mondo del calcio e non solo. Da due mesi Scafuro fa e disfa nel club come se fosse cosa sua. Potrebbero ribattezzarlo Beira Omar.

Fondato nel 1922, il club di Aveiro ha avuto l’onore di veder vestire la propria casacca dal grande Eusebio. Tempi andati. Nel maggio 2013 i gialloneri retrocedono in Segunda Liga, la B portoghese. E oltre al declassamento subiscono gli effetti di una pesante crisi finanziaria, frutto della pessima gestione dell'avventuriero iraniano Majid Pishyar. Lo scorso dicembre, con le finanze del club stremate e una squadra che rischia la seconda retrocessione consecutiva, Pishyar cede al Gruppo Pieralisi, multinazionale della produzione di macchine olearie con sede centrale a Jesi. Guidato da Gennaro Pieralisi, il gruppo ha assunto un carattere globale espandendosi in Brasile, Cina, Benelux, Grecia, Colombia, Tunisia, Francia e Spagna-Portogallo.

Come mai Pieralisi compra il Beira-Mar? Richiesta d'informazioni, la responsabile delle relazioni esterne del gruppo Barbara Ricci risponde al telefono da Jesi di non sapere nulla di quella acquisizione. “Le nostre controllate all'estero agiscono in autonomia” aggiunge con qualche imbarazzo.Gli interrogativi sull'operazione aumentano guardando alla figura di Scafuro, che dal 2012 è direttore del gruppo Pieralisi per l'area Spagna-Portogallo. Un manager con alle spalle una storia fatta di intrecci pericolosi fra pallone, finanza e politica.

La prima (tentata) incursione calcistica di Scafuro avviene nel 1999. Prova a comprare l'Avellino dal patriarca del calcio irpino Antonio Sibilia. Racconta di muoversi avendo alle spalle il Milan. Una bufala che costringe Silvio Berlusconi a smentire. La trattativa salta quando a Scafuro tocca presentare le fidejussioni. Come racconterà qualche anno dopo Claudio Gatti sul Sole 24 Ore, quella fidejussione è falsa. Qualche anno dopo, nel 2006, Scafuro è al centro di una vicenda molto più spinosa. La giunta regionale campana, durante il secondo mandato di Antonio Bassolino, affida a una società di consulenza il servicing per l'operazione di cartolarizzazione dei crediti di Soresa, la Società Regionale della Sanità. A aggiudicarsi quell’incarico da 18 milioni di euro è la Carrington & Cross, società fondata poche settimane prima. La vicenda finisce nel mirino della Corte dei conti. Nel 2009 la Guardi di Finanza sequestra 3 milioni di euro a Soresa e alle società coinvolte nell'operazione fra cui la stessa Carrington & Cross, e un anno dopo la Corte dei Conti ipotizza un danno erariale da 15 milioni.

Ma in quei giorni Scafuro è già in Brasile, dove fonda un club calcistico chiamato Leme. Il club ha come simbolo uno squalo, fa la serie C e partecipa al torneo di Viareggio negli anni 2010 e 2011. Dal Leme passa Willyan Barbosa, brasiliano classe 1994 che nel 2011 viene tesserato dal Torino. Nell'estate del 2013, pochi mesi prima che Pieralisi compri il club, Willyan viene preso in prestito dal Beira-Mar. Durante la scorsa sessione di calciomercato, con Scafuro in sella, Willyan viene acquistato dal club di Aveiro che fissa col giocatore una clausola di rescissione da 2 milioni di euro. E in pochi giorni il club si italianizza. Arriva come direttore sportivo Francesco Marroccu, ex Cagliari che nei mesi precedenti era stato dato in procinto di andare al Sunderland e al Middlesbrough. Con lui giunge come allenatore Daniele Fortunato, che da calciatore ha giocato per Atalanta e Juventus. Poi arrivano alcuni nomi minori del pallone: Andrea Cocco, del Verona ma in prestito alla Reggina; Manuel Daffara dal Perugia; e il giovane Claudio Zappa, che la propaganda di calciomercato indica come calciatore seguito dalla Juventus. Fortunato e i tre calciatori hanno una cosa in comune: sono passati tutti dall'Albinoleffe, il club più pesantemente coinvolto nell'ultimo scandalo del calcioscommesse.

“A quando risale la vicenda della Soresa? - chiede  la signora Ricci al telefono – Beh, dal 2006 è passato molto tempo”. Giusto. Meglio guardare al presente e al futuro, ma senza dimenticare gli interrogativi dovuti. Perché Pieralisi ha comprato il Beira-Mar? E perché sta lasciando che Scafuro lo trasformi in Beira Omar? Quali sarebbero i vantaggi?

@pippoevai

Riceviamo e pubblichiamo la seguente rettifica:

A seguito delle notizie pubblicate in data odierna sul Vostro sito, il Gruppo Pieralisi intende comunicare quanto segue :

  • Né la società Pieralisi Espana SL né altra società del gruppo Pieralisi sono o sono  state le azioniste a qualsiasi titolo della società sportiva “Sport Club Beira Mar”; non detengono e non hanno mai detenuto qualunque tipo di partecipazione nel capitale sociale di detta società sportiva; non vantano né hanno mai vantato diritti di qualunque genere sulle azioni che rappresentano il capitale sociale di detta società sportiva;
  • La gestione della società Pieralisi Espana SL, in ottemperanza alla normativa fiscale Italiana sulla autonomia delle consociate estere, è affidata ad un Consiglio di Amministrazione e ad un  Direttore Generale, nel caso specifico il Sig. Omar Scafuro, che aveva una autonomia limitata alla gestione ordinaria. Pertanto non poteva decidere l’acquisto o la cessione di partecipazioni così come l’utilizzo del marchio (Gruppo Pieralisi) che, peraltro appartiene ad altra società del Gruppo. Il Sig. Omar Scafuro poteva esercitare solo i poteri  di ordinaria amministrazione a lui attribuiti con la firma  congiunta di un altro procuratore come è evidente dal “Registro Mercantil” spagnolo (equivalente alla nostra Camera di Commercio);
  • Dal  19 febbraio 2014 il Sig. Omar Scafuro non fa più parte della società Pieralisi Espana SL né presta alcuna opera per una delle altre società del Gruppo Pieralisi;
  • Il Gruppo Pieralisi si riserva, pertanto, di agire nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di qualunque responsabile a tutela della propria immagine, del marchio, del suo prestigio e della sua reputazione in conseguenza della pubblicazione di false notizie.

Panorama prende atto della precisazione del Gruppo Pieralisi, dalla quale emerge che il rapporto professionale fra il gruppo stesso e Omar Scafuro si è interrotto il 19 febbraio. Quanto alla acquisizione del Beira mar, la notizia ha tutti i crismi della attendibilità, come mostrano alcuni siti:

https://desporto.sapo.pt/futebol/segunda_liga/artigo/2013/12/11/32_group_vende_85_da_sad_do_bei.html

https://expresso.sapo.pt/32-group-vende-85-da-sad-do-beira-mar-ao-grupo-pieralisi=f845738

La notizia, peraltro, non era mai stata smentita. Anzi, ancora il 17 febbraio, cioè due giorni prima che Omar Scafuro uscisse dal gruppo Pieralisi, il quotidiano sportivo portoghese "A Bola" parlava del gruppo come proprietario del club: https://www.abola.pt/nnh/ver.aspx?id=460657

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Pippo Russo