Maltempo a Genova: i danni all'agricoltura
Stimati da Coldiretti in 30 milioni di euro. A rischio per una frana imminente la produzione di basilico Dop di Genova Prà necessaria per il noto pesto
Gli agricoltori liguri contano i danni alle colture provocati dalle alluvioni che hanno colpito nelle ultime settimane tutto il territorio, li stimano in circa 30 milioni e scoprono che gli smottamenti hanno colpito anche produzioni tipiche come il basilico Dop di Genova Pra'.
L'intero versante di una collina sta infatti franando non
lontano dall'autostrada A10 tra Genova Voltri e Genova Pegli
(chiusa di notte per consolidare lo smottamento) e sta mettendo
a rischio il prezioso basilico indispensabile per produrre il
famoso pesto ligure.
Per Coldiretti i danni salgono ad almeno 30 milioni di euro perchè nel conto ci sono "frane e smottamenti, strade poderali cancellate, muretti a secco crollati, terreni allagati, serre distrutte, coltivazioni perdute, dagli ortaggi alle piante aromatiche in vaso, dalle margherite fino al basilico, ma in pericolo ci sono anche pregiati vigneti". Coldiretti, ma anche la Cia, chiedono di verificare se esistono le condizioni per dichiarare lo stato di calamità. Solo 2 milioni servono per mettere in sicurezza la collina del basilico a Pra' dice Coldiretti.
Nel genovese trombe d'aria hanno "distrutto un magazzino agricolo, scoperchiata una stalla e divelto un tunnel per la produzione di ortaggi. Numerose frane hanno interrotto la viabilità, isolando interi nuclei familiari. In Valle Stura si è dovuto intervenire con l'elicottero per approvvigionare gli animali delle fattorie". Nel Tigullio l'esondazione del torrente Rupinaro, del rio Campodonico e dell'Entella ha provocato ingenti danni ad aziende floricole e orticole di pregio. Su tutto il territorio si contano "centinaia di crolli di muretti a secco e ciglioni: smottamenti che hanno interessato aziende olivicole, orticole e agriturismi" dice ancora Coldiretti. Nella provincia di Savona, dove l'area più colpita è l'Albenganese, "si contano perdite per 15-18 milioni di euro".
Ci sono
"strutture produttive florovivaistiche finite sott'acqua e
milioni di piante in vaso trascinate via ma anche frane,
smottamenti, allagamenti di imprese ed abitazioni". L'area più
colpita alla Spezia è quella di Ortonovo, Castelnuovo Magra e
Sarzana con danni soprattutto alle aziende vitivinicole e
orticole ma si registrano anche problemi a strade e canali che
comportano ulteriori disagi. A Imperia "danni diffusi in tutta
la provincia dovuti a frane e smottamenti di strade e vie di
comunicazione. Ingenti danni a muri di sostegno delle fasce
olivicole, muretti a secco divelti, infiltrazioni e allagamenti
fangosi nelle serre floricole sanremesi e ventimigliesi: qui si segnalano anche crolli di pergolati che coprivano coltivazioni
di ruscus (simile al pungitopo). Sono marcite intere produzioni
floricole, in particolare di ranuncolo e di anemoni".