Loris, indagato il cacciatore
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Loris, indagato il cacciatore

Convocato anche il vicino di casa 18enne

Orazio Fidone, il cacciatore che tre giorni fa ha scoperto il corpo di Loris Stival, ora è ufficialmente indagato nell'inchiesta sulla morte del bambino. L'atto disposto dalla Procura è un "atto dovuto", ossia è necessario per poter eseguire gli accertamenti tecnici su due vetture e sui vestiti dell'uomo.

Era stato sentito fino alle 1.30 di notte Fidone. Poi, davanti alla schiera di giornalisti e telecamere l'uomo è uscito dalla questura di Ragusa, accompagnato dal dirigente della Squadra mobile Nino Ciavola, da uomo libero. Oltre sei ore di interrogatorio che, dopo quelle del giorno precedente, avevano fatto immaginare che gli inquirenti gli contestassero qualcosa. Invece l'unica denuncia a suo carico riguarderebbe delle armi e delle munizioni detenute illegalmente, scoperte dalla polizia nel corso della perquisizione a casa sua. E ora questa novità, che però lascia ancora aperte tutte le ipotesi.

Resta quindi aperto il giallo della morte del piccolo Loris, lasciato dalla madre Veronica Panarello a pochi passi da scuola sabato alle 8.30. Loris però nella sua aula non è mai arrivato. Eppure proprio dalla scuola riparte il lavoro degli investigatori della Polizia, affiancati dagli specialisti dello Sco, il Servizio centrale operativo, arrivati a Ragusa ieri pomeriggio e subito coinvolti nelle indagini.


I sopralluoghi della polizia

Sono gli stessi agenti che per anni hanno dato la caccia all'assassino di Yara Gambirasio e che ora tornano ad occuparsi del delitto di un minore. Sempre ieri sera, mentre in questura sfilavano altri testimoni, come i vicini di casa degli Stival, e Christian, l'amico diciottenne di Loris, a lungo sentiti come persone informate dei fatti, la Polizia scientifica ha effettuato un altro sopralluogo nel canneto del Mulino Vecchio, a tre chilometri da Santa Croce di Camerina, dove Loris è stato trovato senza vita. Un ulteriore esame della scena del ritrovamento che è stata effettuata al buio per utilizzare il crimescope, un particolare apparecchio in grado di rilevare tracce invisibili alla luce.

I filmati di sicurezza

Sempre ieri sono proseguiti gli accertamenti autoptici sul corpo del bambino, al fine di confermare o definitivamente smentire l'incubo di tutto un paese, e cioè che Loris abbia subito violenze sessuali prima di essere ucciso. Circostanza appunto negata, ieri mattina, dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che nel corso di una conferenza stampa aveva rivelato che il piccolo Loris è morto per "asfissia per strangolamento". Le indagini proseguono, quindi, pur se rallentate dalle estenuanti verifiche delle dichiarazioni del cacciatore Orazio Fidone. E gli inquirenti già oggi potrebbero risentire mamma Veronica e papà Davide. Come pure continuano ad essere visionati i filmati delle telecamere di sicurezza del paese nella speranza che abbiano immortalato chi ha portato via Loris.

In paese ormai quasi nessuno punta il dito sulla folta comunità di stranieri impiegati soprattutto nei lavori agricoli. Ma, a mezza voce, si sussurra che, come nelle favole più paurose, l'orco sia da cercare vicino. Molto vicino a Loris. Tra qualcuno che, forse, Loris conosceva e di cui si fidava.

In un fermo immagine i genitori di Loris Stival durante un sopralluogo in Contrada Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina (Ragusa) dove è stato trovato morto il loro figlio di 8 anni, 30 novembre 2014. ANSA

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Giorgio Sturlese Tosi

Giornalista. Fiorentino trapiantato a Milano, studi in Giurisprudenza, ex  poliziotto, ex pugile dilettante. Ho collaborato con varie testate (Panorama,  Mediaset, L'Espresso, QN) e scritto due libri per la Rizzoli ("Una vita da  infiltrato" e "In difesa della giustizia", con Piero Luigi Vigna). Nel 2006 mi  hanno assegnato il Premio cronista dell'anno.

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