Lo sciopero a Roma? Peggio la pioggia...
Sara Dellabella
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Lo sciopero a Roma? Peggio la pioggia...

"Roma senza vigili funziona meglio". La battuta di un romano racconta come la protesta dei dipendenti comunali non abbia creato grossi disagi

Roma sembra non accorgersi dello sciopero dei dipendenti comunali. Nonostante abbia avuto un'adesione bulgara. Molti sono ignari persino della protesta che per qualche ora ha invaso le vie del centro e Piazza del Campidoglio. I romani sono distratti e quelli che proprio oggi avevano deciso di spendere qualche ora per sbrigare qualche pratica, incazzati. “Ho perso una mattinata di lavoro per venire a vedere questo cancello chiuso – fa una signora davanti all'Ufficio Anagrafe di Via Petroselli – proprio oggi dovevano scioperare questi? Non fanno proprio un ca....”.

Un ragazzo gli fa eco ancora più seccato “invece di ringraziare perché hanno un posto di lavoro sicuro, protestano. Ma i sacrifici dei precari non contano mai per i sindacati?”. Anche i comandi della Polizia di Roma Capitale oggi rimangono chiusi. All'VIII gruppo nella zona di Roma Sud, il comandante questa mattina ha chiuso il portone con il lucchetto.

Ma oltre a questo c'è poco o nulla nel circondario. Solo chi aveva deciso di recarsi in qualche ufficio comunale o aveva i figli da mandare alla scuola materna oggi ha avuto qualche problema organizzativo. Poco male, in questa stagione, con le scuole che stanno per chiudere, i genitori hanno pronto il piano B da tirare fuori al momento giusto.

Poco male, tutto sembra consumarsi tra il re e i suoi vassalli all'interno del castello. I dipendenti del Comune che questa mattina hanno incontrato per caso il proprio sindaco in bicicletta non gli hanno risparmiato fischi e parolacce, ma lui è andato dritto, salvo poi uscire con una nota “i sindacati non fanno interessi dei lavoratori”. Frase che ha fatto infuriare i rappresentanti sindacali.

E' una questione interna al Comune e ai suoi dipendenti, almeno finchè non si taglieranno i servizi essenziali alla cittadinanza. Alcuni servizi sono stati decimati come nelle scuole dove manca persino la carta igienica, ma qui non si parla di questo, si parla di assicurare le condizioni contrattuali dei dipendenti capitolini. Sarà per questo che la manifestazione non ha scaldato i cuori dei romani. Si protesta per mantenere lo stipendio, non per aumentare i servizi o le dotazioni ad alcuni settori del welfare. Ma la morsa del Salva Roma non sembra lasciare spazio di manovra. L'imperativo è tagliare pur di salvare la città dal dissesto sicuro. Intanto, i turisti scattano foto incuriositi. A Roma anche le proteste sono sempre un elemento di folklore per popoli meno inclini al rumore. Qualcuno si fa immortalare davanti gli striscioni colorati, ignorandone il senso.

Ce l'hanno con il Sindaco Ignazio Marino e le consulenze del suo staff i diecimila dipendenti dell'amministrazione comunale ai quali viene chiesto un sacrificio. Secondo la Cgil hanno aderito l'80% dei lavoratori di Roma Capitale allo sciopero indetto per oggi. L'anagrafe di Via Petroselli ha i cancelli chiusi e un cartello avverte che oggi i servizi sono sospesi al pubblico per lo sciopero; stessa cosa accade all'VIII gruppo dei Vigili Urbani al Tintoretto dove il Comandante ha chiuso il portone con un lucchetto, perché non si lavora, si protesta.

In Piazza ci sono le maestre delle scuole dell'infanzia, come Carmela che insegna in una materna del municipio XIII, nelle sue classi ci sono 20 -25 bambini di età diversa, lavori che vanno oltre la competenza di una maestra e “oggi mi chiedono anche di rinunciare all'indennità”. Ma cos'è? “Noi insegnanti della scuola dell'infanzia del comune non siamo inquadrati come amministrativi e il nostro contratto è fermo dal 2005. Per adeguare gli stipendi agli indici Istat si sono inventati questa storia delle indennità. Ma da luglio vogliono tagliarla e si vocifera pure di restituire quella già presa con una norma retroattiva. Ma perchè tagliano i super stipendi dello staff del sindaco?”.

Stessa storia per la Polizia di Roma Capitale “faccia conto che ci levano un sesto dello stipendio. Soldi che prendiamo in cambio di servizi aggiuntivi” dice Claudio in servizio in un municipio del centro. Ma insieme ai dipendenti protestano anche quelli che hanno partecipato al maxi concorso indetto dalla giunta Alemanno e che sono ancora in attesa di responso.

“E' scandaloso dopo quattro anni, oggi stanno reimbustando le prove scritte per affidare la correzione ad una nuova commissione. La seconda prova scritta l'abbiamo sostenuta due anni fa. Nel frattempo c'è chi ha messo su famiglia e chi ha superato il limite di età fissato dal bando”. Elisa, cinque lavori per campare, si fa portavoce di quasi cento candidati al posto di vigile urbano che oggi sono in piazza per chiedere all'amministrazione maggiore celerità, “non si possono lasciare migliaia di vite appese”.

“Un vigile in strada si ripaga da solo se fa il suo lavoro, porta soldi al Comune” lo dice Daniele che nel frattempo ha avuto una figlia di due anni. L'età media dei vigili a Roma è 50 anni e c'è un sotto organico di circa duemila unità, proprio quelle che dovrebbero entrare se il concorso fosse espletato.

Però in questa adesione di massa c'è pure chi a lavoro ci è andato stamattina, come Daniele: “Le ragioni dello sciopero sono sacrosante, però mi sembra che i sindacati abbiano voluto cavalcare l'onda della protesta. Ci sono troppe questioni sul tavolo che sono state mischiate e che invece andavano gestite più razionalmente. E' vero le risorse umane del comune non sono state valorizzate come era stato promesso, però queste modalità di protesta non mi hanno convinto e ho preferito fare il mio lavoro oggi”.

Intanto il sindaco in bicicletta oggi è stato sfiduciato proprio dai suoi dipendenti che sono scesi in piazza e lo hanno fischiato. Scendere dall'Aventino e sedersi intorno ad un tavolo con i sindacati è invece l'esortazione di decine di consiglieri di Roma Capitale del centro sinistra che non vedono altra alternativa per la sopravvivenza della giunta capitolina.

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Sara Dellabella