Caro presidente Berlusconi
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Caro presidente Berlusconi

La lettera d'autore di Giuliano Ferrara al presidente Silvio Berlusconi - La lettera a Renzi

Caro presidente Berlusconi.

ci davamo rigorosamente del lei, nello stupore generale; hai cominciato da un po’ a darmi e a ricevere del tu, con qualche imbarazzo iniziale da parte mia che ti sono fratello minore, storie di timidi che non lo sembrano. Vorrei dirti buon anno con tono familiare, ti ho visto l’ultima volta ai funerali dell’infelice Angelo Rizzoli ma prima ancora ad Arcore, dove non capitavo da tanti anni. Una giornata di pioggia bestiale, il treno, il taxi e poi, dentro quella bellissima villa brianzola, una masnada di nipotini in visita domenicale, i figli Luigi con un amico del cuore e Marina, leonessa su cui conto molto, e la tua nuova deliziosa fidanzata, e come sempre tante donne ad accudirti e a rassicurarti.

Anch’io vivo in casa con una donna, mia moglie, che è femminista e fervente berlusconiana d’assalto, con la nostra cara Linda Ramos che viene dalle Filippine e ormai è dei nostri, e con tre cagnette bassotte che il tuo Dudù se lo sbranerebbero in un solo boccone. Ti sono state fatte molte cattiverie, e non ti devi lamentare perché hai pestato più piedi tu che chiunque altro, ma la peggiore fu quando Indro Montanelli disse che a casa tua si mangiava male, orrenda menzogna. Ricordo ancora l’appartamento di via dell’Anima, a Roma, dove ci siamo conosciuti e mi hai scippato pagandomi bene alla Rai di Biagione Agnes che mi pagava bene anche lei. Ero estasiato di un Napoleone delle nostre parti che aveva la televisione in cucina, il suo posto regale, e veniva avvertito dal cuoco quando qualche anchor de sinistra o il capo dello Stato dicevano qualcosa di eccessivamente cattivo, da rintuzzare anche per vincere le elezioni del 1994.

Tutto cominciò così, i cattivi pm ci hanno unito per la vita, anche nel ricordo di un amico scomparso (ma non dalla nostra memoria). Un abbraccio e mille auguri nel segno di un’amicizia che né la mia impresentabile barba né la tua mattocchia imprevedibilità hanno mai incrinato per un solo istante, perfino quando ti ho presentato contro, con perfetto insuccesso, una lista elettorale alla Camera.

Tuo Giuliano Ferrara

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Giuliano Ferrara