Tav cartina mappa cantiere
ANSA/CENTIMETRI
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La Tav si farà, vince Salvini. E ora, Di Maio?

Il premier Conte annuncia il via libera all'opera. La base grillina esplode. Di Maio nella bufera

La Tav si farà. Dopo le dichiarazioni pomeridiane del Ministro dell’Interno la parola fine sull'Alta Velocità Torino-Lione, una delle infrastrutture più discusse della storia del nostro paese l’ha messa il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “La Tav si farà; solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale in tale senso, ma dovrebbe farlo con la consapevolezza che «in gioco ci sono tanti soldi dei contribuenti e vanno gestiti con la massima attenzione, come farebbe un buon padre di famiglia. Non realizzare la Tav, infatti, «costerebbe molto più che completarla. La tratta nazionale per l’Italia potrebbe beneficiare di un contributo Europeo pari al 50%, e quindi per realizzare l’opera l’Italia potrebbe beneficiare di un forte risparmio».

Parole che profumano molto di “buonsenso” e che all’interno del Governo Salvini va ripetendo da mesi. Prima magari sottovoce ma dopo il voto delle Europee con il boom della Lega ed il crollo del M5S, la Tav è diventata la prima testimonianza di come i rapporti di forza all’interno del Governo siano cambiati. La linea dell’esecutivo ogni la detta la Lega.
Salvini quindi vince, avrà la Tav per cui si è battuto, anche nella campagna elettorale per le recenti regionali del Piemonte. Di Maio perde anche se, per salvare la faccia, punta a portare la discussione in Parlamento: “decidano le Camere!”

Ma la tensione tra i grillini è altissima. La Tav è molto più di un cantiere; è uno dei simboli su cui i grillini hanno fatto crescere il loro Movimento. L’opera che “non si farà mai con noi al Governo” ma che invece si farà.

Cosa succederà ora a Chiomonte è piuttosto chiaro. Cos succederà all’interno del Movimento 5 Stelle invece no.

Di Maio teme nuovi assalti dai nemici interni al partito, molti dei quali senza nemmeno nascondersi troppo tentano da settimane di trovare un accordo con il Pd per un governo nuovo e che li liberi dalla morsa sempre più stretta della Lega.

Il rischio infatti è che dopo la Tav ci sarà l’Autonomia, poi il decreto sicurezza e, per finire magari anche la Flat Tax. Ovvero, i cavalli di battaglia di Salvini.

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