La grande balla della corruzione italiana
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La grande balla della corruzione italiana

Ci sono cascati tutti i grandi soloni del giornalismo. Peccato che la Commissione Ue non faccia riferimento ai 60 miliardi di cui hanno parlato tutti i quotidiani

Ci sono cascati persino i giornaloni italiani. Alla ‘stima’ farlocca il Corriere della Sera ha dedicato l’apertura in prima pagina. ‘Corruzione, peso da 60 miliardi’, il roboante titolo. Tanto costerebbe allo Stato italiano la corruzione, una cifra da urlo, anzi da rivolta popolare, se è vero, come riferiscono i giornali, che in Italia si concentri la metà della corruzione totale a livello europeo. Peccato che le cose non stiano esattamente così.
 
Innanzitutto, la Commissione europea non ha 'stimato' alcunché ma si è limitata a riprendere quello che, secondo la stampa italiana, due anni or sono avrebbe stimato la Corte dei Conti. Poi però, scavando a fondo, si scopre che neanche questo è vero perché nel 2012 la Corte dei Conti non ha affatto quantificato in 60 miliardi la corruzione italiana. A ben guardare, l’organo supremo della magistratura contabile ha detto l’opposto.  
 
A pagina quattro dell’allegato al rapporto anticorruzione dell’Unione europea si apprende che secondo la Commissione europea sarebbe stata la Corte dei conti italiana ad effettuare la stima. Siamo proprio sicuri? Basta consultare la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti Lodovico Principato che il 16 febbraio 2012, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, si sofferma sulle dimensioni del fenomeno ‘corruzione’ in Italia. Alle pagine 100 e 101 si legge:
‘Se l’entità monetizzata della corruzione annuale in Italia è stata correttamente stimata in 60 miliardi di euro dal SAeT del Dipartimento della Funzione Pubblica (cfr. relazione 2008 Trasparency; relazione al Parlamento n. XXVII n. 6 in data 2 marzo 2009 del Ministro per la Pubblica Amministrazione), rispetto a quanto rilevato dalla Commissione EU l’Italia deterrebbe il 50% dell’intero giro economico della corruzione in Europa! Il che appare invero esagerato per l’Italia, considerando che il restante 50% si spalmerebbe senza grandi problemi negli altri 26 Paesi dell’Unione europea’.

All’indomani, i giornaloni italiani titolarono che siamo un popolo di corrotti da 60 miliardi di euro ogni anno. Mica bazzecole. Se già allora gli esimi colleghi avessero letto per intero la relazione del procuratore generale  Principato, la ‘stima’ farlocca dei 60 miliardi non sarebbe rimbalzata nel rapporto ufficiale della Commissione europea. Per poi approdare di nuovo, persino con maggiore enfasi, sui quotidiani nazionali, sbattuta in prima pagina. E’ emotivamente efficace asserire che in Italia si concentrerebbe circa la metà della corruzione a livello europeo. Peccato che sia falso, una panzana bella e buona. Qualcuno riparerà all’errore commesso?

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Annalisa Chirico

Annalisa Chirico è nata nel 1986. Scrive per Panorama e cura il blog Politicamente scorretta. Ha scritto per le pagine politiche de "Il Giornale". Ha pubblicato "Segreto di Stato – Il caso Nicolò Pollari" (Mondadori, pref. Edward Luttwak, 2013) e "Condannati Preventivi" (Rubbettino, pref. Vittorio Feltri, 2012), pamphlet denuncia contro l’abuso della carcerazione preventiva in Italia. E' dottoranda in Political Theory a alla Luiss Guido Carli di Roma, dove ha conseguito un master in European Studies. Negli ultimi anni si è dedicata, anche per mezzo della scrittura, alla battaglia per una giustizia giusta, contro gli eccessi del sistema carcerario, a favore di un femminismo libertario e moderno.

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