Io, sindaco, truffato da Saggese
Vincenzo Coraggioso Lapresse
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Io, sindaco, truffato da Saggese

La maxi frode di una società di riscossione ha messo in ginocchio 400 amministrazioni comunali. Parla il sindaco di Crevalcore, comune vittima della frode e del terremoto.

In 3 anni una società di riscossione è riuscita a svuotarele casse di 400 comuni d’Italia e a trasformare 100 milioni di euro di Ici e Tosap in  ville mozzafiato, auto di lusso, aerei privati e yacht. Non solo. Ha utilizzato i soldi dei tributi locali versati dai cittadini italiani, per soggiorni in località prestigiose, feste mondane e concerti di musica.

I soldi dei cittadini onesti, quelli che pagano le tasse, sembrano destinati a non trasformarsi (quasi mai) in servizi per la collettività.  

Dopo lo scandalo dei fondi della Regione Lazio adesso la storia si capovolge ed è la Tributi Italia, società con sede a Chiavari, in provincia di Genova a riscuotere i tributi locali per le amministrazioni comunali ma a dimenticarsi, puntualmente, di versarglieli nelle casse.

Così in poco più di 36 mesi, dal 2006 al 2009, è riuscita a mettere in ginocchio Enti e cittadini.

Al danno, infatti, si è aggiunta la beffa. I cittadini onesti che già avevano pagato lci o la Tosap  presso la società di riscossione, si sono visti mettere direttamente dal Comune l’ipoteca sulla casa oppure “il fermo” alla propria autovettura. Perché? Alle singole amministrazioni non risultava nessun pagamento.

A scoprire  la maxi frode ai danni dei centinaia di comuni è stato il Nucleo di Polizia Tributaria della  Guardia di Finanza di Genova che questa mattina ha arrestato 9 persone e ne ha denunciate 4 a piede libero.

Claudio Broglia, sindaco di Crevalcore, il suo Comune è uno dei 400 frodati dalla Tributi Italia ma è anche uno dei comuni d’Italia colpito dal terremoto dello scorso maggio. Che cosa ha significato per la sua amministrazione l’ammanco procurato dalla società di riscossione?
Togliere ad un Comune come Crevalcore 50 o 100 mila euro di tasse significa privare i residenti dei servizi fondamentali. Noi, siamo già strangolati dal Patto di stabilità, dalla spending review, dal terremoto e dalla difficile ricostruzione dei territori danneggiati e poter contare su i tributi dei cittadini è importantissimo per garantire loro dei servizi”

Quali sono i servizi che soffrono di più dalla carenza di questi fondi?
Il sociale, l’istruzione, lo sport e la cultura.

Ma i cittadini onesti che già avevano pagato le tasse, sono stati costretti a subire nuovi aumenti..
Purtroppo quando il comune non rientra delle cifre che ha calcolato, come in questo caso ad esempio perché una struttura tecnica esterna se ne appropria, è costretto ad aumentare le aliquote. E quindi deve ritoccare la tosap o altri tributi locali.

La cronaca di queste settimane ci ha mostrato enti pubblici “ad ostriche e champagne”. In questo caso, invece, fanno la parte delle vittime di privati …
Il caso della Tributi Italia, è un fatto gravissimo perché ne escono male anche le istituzioni. La politica non ci fa una bella figura. La società di riscossione viene delegata dall’amministrazione pubblica a riscuotere le tasse. Io sono un sindaco che non ha la scheda telefonica intestata al Comune, non ho i rimborsi spesa per i viaggi e neppure quelli per i pasti e questa vicenda mi indigna come sindaco e cittadino. Adesso mi auguro che queste persone scontino la loro pena, fino all’ultimo giorno di prigione.

“La società Tributi Italia esercitava la propria attività a livello nazionale - spiega a Panorama.it, il colonnello Carlo Vita, Nucleo Polizia Tributaria  della Guardia di Finanza di Genova -  ma una volta riscosse le somme anziché riversarle agli enti a cui spettavano, al netto dell'aggio di sua competenza, le tratteneva sui propri conti correnti, appropriandosene indebitamente”.

I soldi dei cittadini, infatti, venivano trasferiti dalla Tributi Italia ad altre società tutte riconducibili all'amministratore di fatto dell'impresa di riscossione per essere investiti in ville lussuose sulla riviera ligure, a Roma e in provincia di Piacenza.

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Nadia Francalacci