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Italia primo Paese occidentale per consumo di cannabis. Della lungimiranza di Fini e Giovanardi

Il proibizionismo non funziona e non conviene: questa la conclusione del rapporto presentato all’ONU dalla Global Commission on drug policy all’incirca un anno fa, quando a favore della legalizzazione si schierarono l’ex presidente dell’ONU Kofi Annan, l’ex Segretario …Leggi tutto

Il proibizionismo non funziona e non conviene: questa la conclusione del rapporto presentato all’ONU dalla Global Commission on drug policy all’incirca un anno fa, quando a favore della legalizzazione si schierarono l’ex presidente dell’ONU Kofi Annan, l’ex Segretario di Stato statunitense George Schultz, l’ex commissario dell’UE Javier Solana, gli scrittori Mario Vargas Llosa  e Carlos Fuentes. Secondo il rapporto nel giro di dieci anni (1998-2008) il consumo di cannabis è aumentato dell’8,5 percento,quello di cocaina del 27 percento.

E’ passato un anno, ed eccoti il nuovo rapporto dell’ONU sul consumo e sul traffico di droghe a livello mondiale (qui puoi consultare la versione integrale in pdf). Dai dati emerge che l’Italia è il Paese occidentale dove più elevato è il consumo di cannabis attorno al 14,6 percento, identica percentuale per la Nuova Zelanda seguita dagli Stati Uniti (14,1 percento).

A ben guardare, i numeri non stupiscono. Basta mettere la testa fuori di casa per accorgersi che il consumo di droghe nel nostro Paese è liberalizzato già da un po’.
Liberalizzare e legalizzare però sono due cose diverse. I Radicali da tempo chiedono di legalizzare. Roberto Saviano la pensa ugualmente, e sulle colonne di Repubblica oggi lo scienziato Umberto Veronesi spiega perché legalizzare è meglio:

- le proibizioni alimentano il mercato nero a tutto vantaggio della criminalità organizzata;
- i prezzi in un mercato clandestino sono più alti e spingono i consumatori nel circuito della malavita (i tossicodipendenti arrivano spesso a delinquere pur di procacciarsi il denaro per le sostanze stupefacenti);
- la droga clandestina è droga incontrollata (di qualità inferiore e più pericolosa per la salute umana).

Il paradosso è che l’Italia al secondo posto su scala mondiale per consumo di cannabis si fregia di avere una delle leggi più draconiane in materia di droghe: la Fini – Giovanardi. Il paradosso è solo apparente. Oltre un terzo dei detenuti nelle carceri italiane sono ristretti per questa legge. Nel giro di pochi anni sono raddoppiati i reclusi per il famigerato articolo 73 relativo alla detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio: dai 10.312 del 2006 ai 21.562 del 2011.

Vi sembra poco? A me pare abbastanza per pronunciare una parola sola: “Legalizzala, legalizzala, legalizzala“.

 

 

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