Wanda Nara Icardi
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La repubblica di Wanda (Nara) e Mino (Raiola)

Sono i re del mercato ma non solo. Sono la dimostrazione del livello (basso) del nostro paese e del mondo del calcio

Paese straordinario il nostro. Soprattutto per quella capacità innata di confondere travi e pagliuzze e quello strabismo conseguente che ne esalta tutte le contraddizioni. Così mentre sull'onda lunga di populismi grillini e governativi, continua la battaglia ideologica contro i livelli stipendiali dei manager d'azienda, arrivando a demonizzare chiunque superi i 200mila euro annui (chissà perché non 100 o 300 ad esempio), tutti i monsieur travet tricolori sono già in fila al botteghino per acquistare l'agognato posto di tribuna o curva che consentirà loro di dare un calcio a tutte le frustrazioni accumulate verso il mondo ed esaltare il proprio intelletto nella comunione domenicale con il Dio pallone. Che, ovviamente, si sta preparando a modo suo ad accogliere l'umanità composita dei suoi adoratori, con il solito spettacolo estivo fatto di donne e milioni. Perché a nessuno mai possa sfiorare il pensiero che la vera vergogna stipendiale sia quella dei calciatori, giammai.

È così tra 120milioni per un Pogba e 90 per un Higuain, la kermesse pallonara estiva ci offre pezzi davvero unici di quel sottobosco fatto di affaristi e tirapiedi che all'ombra di questi ragazzotti dal conto in banca inversamente proporzionale ai rispettivi curricula studiorum, cresce, pasce e detta le proprie regole d'ingaggio (è' proprio il caso di dirlo).

Prendete un Mino Raiola ad esempio. Da una gelateria olandese (mica un MBA alla Harvard Business School) alla più blasonata scuderia di puledri a due zampe che si conosca. Il che gli consente di ricevere l'ossequio di presidenti e manager delle più ricche squadre del pianeta e strappare contratti sempre più lunari per i propri protetti. Un Lele Mora della pedata insomma. In effetti guardandone la figura "ingombrante" e a voler dare retta a Lombroso magari una qualche domanda sull'origine di tanta fortuna e tanto potere qualcuno se la potrebbe pure porre. E invece no tutto bene. E se i 200mila euro di un plurilaureato che si prende cura delle sorti di società che danno lavoro a migliaia di padri e madri di famiglia fa urlare allo scandalo, i 20milioni che in un sol colpo vanno ad ingrassare il conto corrente dell'ex gelataio per un'unica operazione di mercato non indignano nessuno.

Ma il vero capolavoro di questa nuova stagione di beach soccer e bikini lo piazza la signora Wanda Nara. Una che di calciatori se ne intende avendo alimentato ad arte gossip infiniti ed essendosi affermata come la prossima matriarca di una famiglia allargata fatta, al momento, di cinque purosangue frutto del suo amore spassionato per due accademici della Crusca che rispondono ai nomi di Maxi Lopez e Mauro Icardi. E proprio nei panni di procuratore di quest'ultimo ha portato a termine il suo capolavoro: milioni a pioggia per il compagno ed un ruolo per se nel nuovo cinepanettone prodotto dal presidente del Napoli, quel De Laurentis che ancora non si capacitava del tradimento dell'argentino del cuore ma che trovava subito consolazione con l'ex soubrette  connazionale del Pepito. Anche qui Di Maio, Di Battista ed altri censori di genere non pervenuti. Il film pare titolarsi "Natale a Londra". Forse la Brexit una qualche ragion d'essere pare avercela pure.

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