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AFP PHOTO / DIMITAR DILKOFF
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Immigrati, scontri con la polizia al confine tra Macedonia e Grecia

Skopje ieri ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza per bloccare gli arrivi dei profughi in transito verso l'Europa

21 agosto

Tensioni al confine tra Macedonia e Grecia dopo che ieri la Macedonia ha dichiarato lo stato d'emergenza nelle due regioni di frontiera nel nord e nel sud del Paese, al confine rispettivamente con Serbia e Grecia, a seguito dell'ingresso di migliaia di rifugiati nel Paese nelle ultime settimane. La polizia macedone ha lanciato oggi gas lacrimogeni e granate stordenti contro i migranti che provavano ad attraversare il varco di frontiera dalla Grecia e, secondo l'agenzia di stampa greca Amna che cita come fonte una squadra di Medici senza frontiere, 10 persone sono rimaste ferite. Quattro sono in condizioni gravi e sono state trasportate in ambulanza nell'ospedale di Kilkis, in territorio greco, mentre le altre sono state trasferite nel centro di Polykastro, sempre in Grecia. I lacrimogeni sono stati usati dagli agenti per disperdere circa 2mila migranti, per la maggior parte rifugiati, che erano bloccati al varco di Eidomeni. Inoltre la polizia ha collocato nel passo di frontiera alcune recinzioni di filo spinato lunghe fra 200 e 300 metri. 

Il presidente della Repubblica di Macedonia, Gjorge Ivanov, ha firmato ieri il provvedimento per consentire la partecipazione dell'esercito alla risoluzione della crisi migratoria per far fronte all'aumento dell'afflusso di migranti e rifugiati che vogliono entrare nel Paese per poi dirigersi verso centro e nord Europa. Secondo le cifre ufficiali, oltre 40mila migranti sono arrivati in Macedonia negli ultimi due mesi e i media locali riportano che 1.500 sono in attesa di attraversare il varco di Eidomeni.

20 agosto

Il governo della Macedonia sta bloccando migliaia di migranti alle frontiere aumentando la sicurezza al confine con la Grecia inviando rinforzi. Skopje ha anche aggiunto che proclamerà lo stato di emergenza.

Il traghetto 'Eleftherios Venizelos' è arrivato questa mattina poco dopo le 09:00 locali nel porto del Pireo con a bordo circa 2.450 profughi siriani provenienti dalle isole di Kos, Kalymnos, Leros e Mitilene. In un primo tempo, come ha reso noto l'edizione online del quotidiano To Vima, era stato riferito che il traghetto avrebbe portato i profughi a Salonicco, nella Grecia del Nord, da dove sarebbero stati trasferiti nella localita' di Idomeni vicino Kilkis, al confine con l'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (Fyrom). Fonti governative hanno dichiarato che il traghetto è stato deviato verso il Pireo per confermare l'identita' di circa 150 rifugiati presso le autorità per l'immigrazione.


13 agosto

Non accenna a diminuire l'intenso flusso di migranti che sbarcano ogni giorno sull'isola greca di Kos, nell'Egeo orientale, la più vicina alla costa della Turchia. Da stamani all'alba, come riferiscono media locali, oltre 200 persone, per lo più curdi siriani provenienti dalla città di Kobane, sono arrivate a bordo di sei gommoni. Un altro gruppo di rifugiati è stato soccorso in mare da una lancia della guardia costiera. Intanto nella città di Kos, una dozzina di funzionari di polizia addetti alla registrazione dei migranti e al rilascio di documenti di viaggio provvisori, hanno rilasciato ieri circa 1.000 permessi, riducendo così notevolmente il numero dei rifugiati bloccati in condizioni miserabili in attesa di lasciare l'isola verso altre destinazioni.

Il rudimentale centro di registrazione allestito nello stadio di Kos è in gran parte vuoto stamani ma un gran numero di rifugiati resta accampato fuori dall'impianto sportivo in attesa di registrarsi. Sull'isola è attesa frattanto una nave da crociera salpata dal Pireo in grado di trasportare più di 2.000 persone che dovrà evacuare i rifugiati ai quali sono stati forniti i permessi di viaggio temporanei. Almeno 260 poliziotti sono stati destinati a Kos e in altre isole dell'Egeo orientale dove arriveranno nei prossimi giorni per fornire assistenza alle autorità locali

11 agosto

Sono scoppiati scontri tra gli immigrati ospitati sull'isola greca di Kos, dove per le autorità diventa sempre più difficile contenere il crescente numero di persone che arrivano clandestinamente dalle vicine coste turche. Le autorità e le associazioni di beneficienza riescono a stento a far fronte al costante flusso di nuovi arrivi, che includono molti bambini.

Molti immigranti vivono in tende nei parchi e nelle piazze della città e un tentativo di trasferirli in uno stadio è degenerato oggi in scontri tra circa 1.500 persone che si trovavano nello stadio. La tensione sull'isola fra i rifugiati e le autorità ha preso a salire da ieri pomeriggio dopo che ha cominciato a circolare in rete un video in cui si vedeva distintamente un agente di polizia schiaffeggiare un migrante tenendo un coltello nell'altra mano con cui gli indicava di tornare indietro dal luogo dove era venuto. Poco dopo si vede lo stesso poliziotto che spintona un altro clandestino per allontanarlo. Il video, girato all'esterno del commissariato di Kos, ha provocato immediate reazioni in tutta la Grecia. Dopo la diffusione di quelle immagini, l'agente di polizia è stato sospeso dal servizio e sulla vicenda è stata aperta un'indagine amministrativa.

L'appello del sindaco

Dopo gli scontri scoppiati questa mattina tra centinaia di migranti e la polizia sull'isola greca di Kos, il sindaco dell'omonimo capoluogo, Giorgos Kyritsis, ha lanciato un appello chiedendo l'assistenza immediata da parte del governo per affrontare la situazione delle migliaia di rifugiati che si sta progressivamente deteriorando. Ed ha avvertito che, se non verranno presi subito rimedi, "la situazione sfuggirà di mano e scorrerà il sangue". Secondo Kyritsis, come riferisce To Vima online, sull'isola vi sono ormai oltre 7.000 migranti arrivati clandestinamente in territorio greco e le autorità locali non sono in grado di affrontare da sole i problemi connessi. Il sindaco ha inoltre chiesto al governo di trasferire altrove gran parte dei 7.000 immigrati e di dispiegare sull'isola forze speciali di polizia per evitare "situazioni estreme". Kyritsis ha anche denunciato il fatto che - con circa 600-800 nuovi arrivi ogni giorno - per il personale disponibile sull'isola è praticamente impossibile effettuare nello stesso tempo l'identificazione dei migranti e la protezione delle frontiere marittime.


Emergenza in tutto il Paese

Nel solo mese di luglio sono arrivati in Grecia quasi 50 mila migranti: una cifra record, secondo quanto si legge in una nota di Frontex. Il numero preciso, 49.550, supera quello complessivo raggiunto nell'intero 2014 (41.700), spiega Frontex, e porta a 130.500 il totale degli arrivi nei primi sette mesi dell'anno. "Anche se l'Italia continua a dover far fronte a un numero massiccio di migranti, negli ultimi mesi il passaggio attraverso a Grecia è diventato quello più battuto dai flussi migratori", spiega la nota dell'agenzia europea per il controllo delle frontiere. Il 90% degli arrivi riguarda Siriani e Afgani, ma anche i Pachistani sono in aumento. I migranti arrivano dalla Turchia e sbarcano nelle isole di Lesbos, Chios, Kos e Samos. Frontex fa appello agli Stati perché forniscano più mezzi alla missione Poseidon, in difficoltà nel sostegno alla Grecia per far fronte all'emergenza.

L'Onu: "Situazione vergognosa"

La situazione dei profughi che giungono in Grecia è assolutamente "vergognosa" e non degna di un Paese dell'Unione europea. Lo ha denunciato a Ginevra il direttore per l'Europa dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), Vincent Cochetel. Le condizioni delle persone che arrivano nelle isole sono inaccettabili, ha detto. "Lavoro per l'Unhcr da 30 anni ho vistato Paesi in Africa e in Asia e non ho mai visto qualcosa di simile. Questa è l'Unione europea ed è totalmente vergognoso", ha detto Cochetel in una conferenza stampa dopo una missione in Grecia, nel corso della quale ha visitato le isole di Lesvos, Kos e Chios ed i centri di accoglienza e le aree in cui vengono alloggiati i nuovi arrivati. "In termini di acqua, in termini di servizi igienico-sanitari, in termini di assistenza alimentare, tutto è totalmente insufficiente. È una situazione di caos totale" ha aggiunto. "Non vi è alcuna leadership e questo rende ancora più difficile il lavoro degli attori umanitari". Le autorità greche devono "guidare e coordinare la risposta", ha proseguito Cochter.

Tsipras: serve il sostegno dell'Ue

Il continuo aggravarsi della crisi dei migranti e dei rifugiati che arrivano sulle coste grecheè una questione cruciale che riguarda l'intera Europa e non soltanto la Grecia. Lo ha ribadito oggi il premier greco Alexis Tsipras al termine di una riunione d'emergenza del governo. Secondo Tsipras - come riferisce l'edizione online di To Vima - è necessario un coordinamento con la Turchia, in quanto vi sono circa due milioni di rifugiati nel Paese confinante che aspettano di partire verso l'Europa passando per la Grecia. Colloqui analoghi devono essere avviati con le autorità di Siria e Libia. Il premier ha inoltre osservato che la Grecia sta vivendo "una crisi all'interno di una crisi", con un massiccio afflusso di rifugiati che supera le capacità di accoglienza del Paese e ha chiesto l'immediato sostegno dell'Ue.

La Guardia Costiera ellenica ha annunciato che nel mese di luglio sono stati arrestati in tutto 47 trafficanti di esseri umani mentre le imbarcazioni sequestrate sono state 158



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Migranti in attesa del treno alla stazione di Gevgelija, sul confine tra Macedonia e Grecia.

Il punto

- Scontri con una decina di feriti al confine tra Grecia e Macedonia, tra gli immigrati che tentano di entrare nel paese e la polizia, che ha lanciato lacrimogeni per allontanarli.

- La Macedonia annuncia che proclamerà lo stato di emergenze per chiudere la frontiera con la Grecia

- Sono oltre 264mila i migranti arrivati sulle coste europee attraverso le rotte nel Mediterraneo, dei quali solo nella scorsa settimana in Grecia sono stati 21mila. I dati sono dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), secondo cui il forte aumento dei rifugiati arrivati alle isole greche, che ha toccato nell'anno 160mila persone, ha reso più veloce la crisi e fatto sì che la barriera di una quarto di milione di migranti venga superato due settimane prima del previsto.

- Nelmese di luglio in Grecia sono arrivati più migranti e richiedenti asilo che in tutto il 2014: sono stati 50mila, mentre erano stati 43.500 nello scorso anno. Dei 21mila arrivati la settimana scorsa, i siriani sono stati quasi 17mila, seguiti da 2.847 afghani e 582 iracheni. Le tre nazionalità mostrano che la gran parte degli ultimi arrivi devono essere considerati rifugiati, come prevede il diritto internazionale.

- La situazione sulle isole è drammatica per l'inesistenza di strutture di accoglienza. I rifugiati possono aspettare anche 15-20 giorni prima di poter essere registrati e raggiungere Atene

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Emergenza immigrati sulle isole greche

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Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN

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