Migranti, la Francia si chiama fuori. Il piano B di Renzi: "Facciamo da soli"
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Migranti, la Francia si chiama fuori. Il piano B di Renzi: "Facciamo da soli"

Il ministro dell'Interno transalpino: "Gli immigrati economici vanno divisi dai profughi". Il premier all'Ue: "La Francia non può chiudere gli occhi"

Il problema/1

Sembra ieri che l’Alta rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e di sicurezza, "Lady Pesc" Federica Mogherini, si presentava nelle conferenze stampa a Bruxelles giulivamente entusiasta per il Piano A sull’immigrazione approvato dalla Commissione Europea: redistribuzione dei richiedenti asilo nei 28 Paesi della UE e spedizione militare contro gli scafisti con l’avallo delle Nazioni Unite. Evviva! Ci siamo riusciti! Accolto il principio delle coste italiane come frontiere esterne dell’Unione! Condivisione della UE! Tutte balle. Va detto che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, non erano stati così trionfalisti. E suggerivano con le loro pubbliche uscite nel segno della prudenza una maggiore precauzione. Ma in ogni caso, l’annuncio di un Piano B da parte di Renzi significa che il Piano A è fallito. Niente redistribuzione, e niente azione militare con ombrello ONU. (segue)

Il problema/2

La Germania chiude le frontiere per il vertice G7 e di rimbalzo tutta la catena che porta da Lampedusa alla Baviera e poi ancora su su verso l’Olanda e la Svezia scoppia per l’imbuto che si è venuto a creare. La Francia, da parte sua, principale responsabile del disastro per aver fortissimamente voluto l’intervento contro Gheddafi e quindi provocato l’instabilità di tutto il Nord Africa e la stura dell’esodo mortale dei boat people, sbarra la “porta” di Ventimiglia ai migranti (GUARDA QUI LE IMMAGINI) che cercano di uscire dall’Italia per andare, anch’essi, al Nord. Intanto, il "no" di Regno Unito, Francia, Spagna e Paesi dell’Est compresi i Baltici ad accogliere nuovi migranti fa sì che affondino, invece dei barconi vuoti, le famose "quote".

E allora ecco che dal cilindro Renzi tira fuori il coniglio B. Senza precisare in che cosa consista. Anche perché probabilmente non sa neppure lui bene quale possa essere. L’Italia è in un angolo cieco. Sotto scacco. Disperatamente in balìa di migrazioni epocali di fronte alle quali l’Europa l’ha lasciata sola (e perché mai avrebbe dovuto accompagnarla?). Ci vorrebbe un governo capace di assumere decisioni difficili. Come un intervento militare unilaterale non per affondare qualche gommone, ma per riprendere il controllo della costa libica usata in questi mesi come rampa di lancio della bomba migratoria. Il Piano B somiglia a un insieme di opzioni B. Le abbiamo messe in fila e ognuna ha un aspetto che la rende impossibile da attuare. E dopo il fallimento del fantasmatico Piano B, non resta che il Piano C, come Catastrofe. (segue)


1 - Affondare i barconi degli scafisti

Un intervento contro gli scafisti, affondandone i barconi. Ma l’Onu, il resto d’Europa, gli stessi esperti militari bocciano l’idea. Tirar giù i natanti nei porti servirebbe a poco e sarebbe impraticabile, perché gli scafi non sono di proprietà degli scafisti ma vengono affittati (come individuarli?), basterebbe ai criminali presidiarli con qualche bambino per disinnescare qualsiasi attacco. Se invece cercassimo di affondarli dopo il trasbordo dei migranti, questo indurrebbe la volta successiva i trafficanti a impiegare imbarcazioni ancor più fatiscenti, con nuove tragedie da centinaia di sepolti in fondo al Mediterraneo.

2 - I permessi brevi

Altra opzione, i "permessi brevi", una sorta di visti temporanei di un anno per i migranti, che a quel punto verrebbero accolti a braccia aperte (nelle poco fondate aspettative di chi sta studiando il piano) da francesi e austriaci. Ancora balle.

3 - Misure drastiche

Soluzioni e ritorsioni più drastiche, come il rifiuto italiano di pagare la propria parte alle casse della UE (siamo contributori netti per 6 miliardi) o missioni militari mirate unilaterali in Libia senza avallo ONU (e tanto meno libico), sono escluse dallo stesso Renzi e dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

4 - Blocco dei porti

Ridicola l’intenzione di vietare l’accesso ai nostri porti delle navi straniere (inglesi, tedesche) piene di migranti raccolti in mare. Come dire: non li respingiamo in acqua ma sulle banchine. E ridicola pure la pretesa che i profughi salvati, per esempio, dall’unità britannica “Bullwark” siano già nel Regno Unito e debbano fare domanda al Foreign Office.

5 - Accordi bilaterali

Velleitaria e laboriosa pure l’ipotesi di accordi bilaterali con i singoli Paesi (Francia, Germania, Spagna) per accogliere profughi a volontà. Fa quasi tenerezza riscontrare nei retroscena giornalistici che i tecnici hanno letto e riletto i Trattati di Schengen e Dublino per scovare gli articoli e le clausole da rivendicare per aggirare gli stessi Trattati (in pratica, facendo leva sulle eccezioni umanitarie). Manca, purtroppo, la volontà degli “altri” di farli valere per sé.

6 - Forzare sui rimpatri

Inconsistente sarebbe infine il tentativo di forzare sui rimpatri: a maggior ragione occorrerebbe l’accordo dei Paesi di provenienza attraversati da guerra, miseria e violenze. 

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Marco Ventura

Inviato di guerra e cronista parlamentare de Il Giornale, poi  collaboratore de La Stampa, Epoca, Il Secolo XIX, Radio Radicale, Mediaset e La7, responsabile di uffici stampa istituzionali e autore di  una decina fra saggi e romanzi. L’ultimo  "Hina, questa è la mia vita".  Da "Il Campione e il Bandito" è stata tratta la miniserie con Beppe Fiorello per la Rai vincitrice dell’Oscar Tv 2010 per la migliore  fiction televisiva. Ora è autore di "Virus", trasmissione di Rai 2

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