Il sondaggio su Farage spacca gli eurodepuati grillini
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Il sondaggio su Farage spacca gli eurodepuati grillini

Nasce anche a Bruxelles un gruppo di parlamentari pentastellati in dissenso con il leader-fondatore. Il commento

 

Le modalità seguite da Gianroberto Casaleggio per fare il referendum che ieri ha portato gli iscritti del Movimento 5 Stelle a scegliere l’accordo con il partito di Nigel Farage ha spaccato la squadra degli europarlamentari grillini. Quello che non è piaciuto, spiega sotto garanzia di anonimato un europarlamentare del Movimento, è “il modo in cui si è arrivati alla scelta dell’UKip di Farage come alleato per la costituzione del gruppo”.

“Il sondaggio – prosegue l’eurodepuato grillino -  che prevedeva la scelta fra sole tre opzioni, senza includere i Verdi ma anche altri partiti che pur sono presenti e sono interessati a negoziare con noi, non è in linea con la filosofia 5 Stelle. Sembrava di leggere un copione già scritto da altri, è giusto che a decidere sia la rete ma se i quesiti sono posti in quel modo non si da agli iscritti una reale possibilità di scelta”.

Così a meno di una settimana dallo sbarco dei deputati pentastellati nella capitale belga i modi di fare del guru del Movimento e di Beppe Grillo hanno già iniziato a incrinato i rapporti tra gli eletti e i loro padri fondatori ma anche tra gli stessi onorevoli che hanno discusso molto tra loro sulla correttezza del metodo del sondaggio. Alla base del confronto fra deputati non ci sono solo le diverse sensibilità dei singoli, e in alcuni casi la particolare vicinanza a Grillo e Casaleggio, ma anche le proteste arrivate dai rispettivi territori che reclamavano per la mancanza di altre possibilità di alleanze nel sondaggio.

Praticamente sta accadendo a Bruxelles quanto già avvenuto in occasione dello sbarco di deputati e senatori del Movimento 5 Stelle nel Parlamento italiano in occasione delle elezioni politiche del 2013 che poi è sfociato nella nascita di un gruppo dissidente in seno ai grillini e nelle espulsioni di massa. Nelle prossime settimane non mancheranno nuovi motivi di attrito visto che uno staff di comunicazione da circa 30 persone a cui sta lavorando Casaleggio e il suo uomo di fiducia Filippo Pittarello ad alcuni eurodepuati sembra uno spreco di denaro visto che “siamo qui per cambiare l’Europa – spiega ancora l’eurodepuatato grillino – non per fare il Grande Fratello”.

Qui il riferimento neanche tanto velato è al neo capo della comunicazione del Movimento al Senato, ed ex concorrente del Grande Fratello, Rocco Casalino che ha preso il posto di Claudio Messora il quale adesso è a capo della comunicazione proprio degli europarlamentari pentastellati. Come dire, se proprio dobbiamo spendere tutti questi soldi prendiamo qualcuno che sia all’altezza, visto che lo stesso Messora è stato promosso a Bruxelles perché i senatori non lo volevano più alla comunicazione. E nel Movimento 5 Stelle quando gli eletti attaccano la comunicazione lo fanno generalmente per esprimere il dissenso da Casaleggio visto che è lui che decide tutto.  

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Caris Vanghetti