Il ricordo di Nassiriya: l'indignazione della stampa
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Il ricordo di Nassiriya: l'indignazione della stampa

Il Giornale, Libero, Il Corriere: tutti contro il deputato a 5S che ha equiparato le vittime della strage al kamikaze che ha piazzato la bomba. Il video-intervento - Le foto inedite - Il sondaggio - Il commento

L'intervento di Emanuela Corda alla Camera dei Deputati (qui il testo completo ) ha suscitato, come prevedibile, un vespaio di polemiche. In serie, Libero (Mario Giordano), Il Giornale (Riccardo Pelliccetti), Il Corriere della Sera (Pierluigi Battista).  Tutti contro la deputata sarda del M5S, colpevole di aver equiparato le vittime della strage di dieci anni fa, nella quale persero la vita 12 carabinieri, 5 soldati, due civili italiani e 7 iracheni,  all'attentatore-kamikaze marocchino che ha piazzato la bomba. Colpevole la deputata, forse, di non aver compreso che i momenti del ricordo, per una Nazione già divisa come l'Italia e nel luogo più sacro del dibattito politico, non possono essere macchiati da polemiche politiche a scoppio ritardato. Il ricordo ha una sua grammatica che la parlamentare non ha rispettato.

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 Mario Giordano su Libero - oltre a proporre provocatoriamente il Nobel per la Pace a Totò Riina - chiama in causa Beppe Grillo e Laura Boldrini, accusandoli di un silenzio assordante sulle parole di un parlamentare che dovrebbe rappresentare - secondo Costituzione - la Nazione, non una sua rumorosa minoranza

Ma possibile che Grillo non abbia nulla da dire sulla beatificazione del kamikaze? Possibile che Grillo condivida questa posizione? E Casaleggio pure? Il secondo o terzo partito italiano considera una «vittima» chi uccide i nostri militari? È questa la posizione ufficiale del M5S? E ancora di più: perché tace la Boldrini? Lei, sempre pronta a intervenire ogni volta chesinomina Napolitanoochesi fa brusio in aula, può tollerare che una commemorazione a Montecitorio sia profanata a tal punto? Non era forse lei a presiedere la seduta? Perché non ha impedito questo scempio? Perché non ha detto nulla dopoper prendernele distanze? Può accettare, la presidente della Camera, che le nostre istituzioni scivolino tanto in basso nel silenzio generale? In effetti, ieri, abbiamo avuto la dimostrazione che non sempre il rinnovamento è buono. E che non basta essere senza condanne e senza tessere per essere buoni parlamentari, perché purtroppo esistono anche molte persone senza condanna, senza tessera e senza cervello. E il terzo di questi requisiti, per quanto strano possa sembrare, è fra tutti il più importante se si vuol partecipare alla vita politica. Se non lo si possiede, si finisce inevitabilmente per mostrare la corda. O la Corda, che forse è peggio.

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Sconcerto e rabbia esprime anche Pigi Battista, l'editorialista del Corsera, non solo nel merito (l'Occidente è sempre colpevole) ma anche nel metodo, nella scelta dei tempi, nel giorno della commemorazione della strage

Lo stesso, peraltro, che fa infuriare terroristi e «kamikaze» che mettono in gioco la loro stessa vita nutriti da un odio implacabile e inestinguibile per un Nemico considerato come l’incarnazione satanica di ogni male. Che poi questa litania vittimistica possa risuonare nell’aula parlamentare di un Paese che ai valori della democrazia occidentale dovrebbe essere inscindibilmente legato, aggiunge sconcerto a sconcerto. E che simili stravaganze siano proclamate proprio mentre si ricorda il decennale di una strage aggiunge allo sgomento anche un pizzico di rabbia. Ogni tesi, anche la più strampalata, ha diritto di cittadinanza in una democrazia retta da valori che sono l’opposto di quelli predicati da chi ha armato la mano dell’assassino di Nassiriya

Chi ricorda alla deputata grillina le finalità della missione Antica Babilonia è invece il giornalista Orlando Sacchelli che su Il Giornale spiega

Ricordiamo che gli italiani massacrati a Nassiriya si trovavano in Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia ", iniziata il 15 luglio 2003 e terminata il primo dicembre 2006. Era una missione di peacekeeping autorizzata dalle Nazioni Unite, conseguente alla guerra avviata dagli Stati Uniti per deporre il dittatore Saddam Hussein. I militari italiani avevano compiti diversi, tra cui quelli di addestrare le forze di sicurezza irachene. E aiutare, nella vita di tutti i giorni, la popolazione civile. Al di là di ogni elucubrazione socio-filosofico o politica, accostare le vittime ai criminali è inquietante. Ed è ancor più grave che simili affermazioni vengano fatte in parlamento.

Chi allarga la riflessione al complottismo grillino, malattia senile di un certo estremismo, è invece il Giornalettismo, foglio web tra i più cliccati in rete. Scrive Massimo Zamarion

Ho sempre pensato che il grillino tipo fosse la caricatura oltranzista del babbeo della società civile più conformista e meglio indottrinata. Tra i punti fermi della sua esistenza: la mistica dei mandanti, rigorosamente occulti; «Nassiriya strage di stato», è solo dietro l’angolo.

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