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Il processo Uva dei soliti noti

La premiata ditta Manconi-Anselmo ha battuto un altro colpo. Sorretta dalle armate anti forze dell’ordine del Fatto quotidiano, Repubblica e altra buona stampa d’elite, ha ottenuto il rinvio a giudizio di sette appartenenti a polizia e carabinieri per la morte …Leggi tutto

La premiata ditta Manconi-Anselmo ha battuto un altro colpo. Sorretta dalle armate anti forze dell’ordine del Fatto quotidiano, Repubblica e altra buona stampa d’elite, ha ottenuto il rinvio a giudizio di sette appartenenti a polizia e carabinieri per la morte di Giuseppe Uva.
E cio’ nonostante le molteplici richieste di archiviazione formulate da diversi pubblici ministeri che, per inciso, la stampa di cui sopra difende a spada tratta, tranne quando prendono posizioni a sfavore dei loro protetti, siano essi il padrone del gruppo espresso-repubblica ovvero l’alternativamente diseredato, tossico, pregiudicato “vittima” degli abusi di quei cattivoni dei poliziotti.
Il gip, non un cuor di leone, si e’ arreso alla pressione politico-mediatica che costituisce la potente arma di ricatto da usarsi, alla bisogna, in circostanze come queste.
Bene adesso lasciamo il giudizio alla corte d’assise. E riaccendiamo quelle speranze di risarcimenti e parcelle milionarie che questi pm varesini di serie B avevano così improvvidamente affievolito.

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