"Il Fatto" attacca Panorama (ma rosica)
Per l'esclusiva di Panorama sulle intercettazioni a Napolitano, Travaglio&C chiedono l'intervento dell'Ordine dei Giornalisti. Tutta invidia - Tutto sulle intercettazioni -
I guardiani del vero giornalismo, i colleghi del Fatto Quotidiano, questa volta hanno pestato quella che in gergo tecnico si chiama "cacca". E, badate, non una cacca qualunque ma quella di mucca, terribile perché apparentemente dura in superficie, nasconde poi la terribile sorpresa quando la si calpesta.
Il nostro settimanale realizza uno scoop ricostruendo il contenuto delle telefonate, sempre evocate e mai pubblicate, tra il Presidente Napolitano e Nicola Mancino.
Il giornale di Padellaro & Travaglio che cosa fa? Anziché riconoscere il lavoro giornalistico del collega Fasanella, impugna la penna, la intinge nel veleno e spara: "lasciando alla valutazione dell'ordine dei giornalisti, se ne avrà voglia, l'attribuzione a fonti anonime delle parole intercettate del presidente della Repubblica che ci rimanda alle peggiori veline dei servizi degli anni Settanta, appare chiaro - sentenzia IL FATTO - che la copertina di Panorama, dopo giorni di ovvi interrogativi e altrettanto normali "ipotesi di scuola", con il titolo "Ricatto a Napolitano" apra la partita dei veleni".
Siamo alla follia. Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizzi, il due colleghi del Fatto autori del pezzo qui citato, hanno probabilmente preso un colpo di sole.
Perché se Panorama trova delle notizie si parla di "stagione di veleni" e si invita l'ordine dei giornalisti ad intervenire e invece quando le notizie (e i mattinali della questura) li pubblica qualcun altro e' grande giornalismo di inchiesta?
L'argomentare dei due colleghi del Fatto, la nuova coppia Woodward & Bernstein, risulta oltremodo fuori luogo quando scrivono che "le fonti citate nell'inchiesta di Panorama sono fonti ANONIME".
Visto che non tutti hanno rapporti quotidiani con le Procure, come scritto e confermato dallo stesso Procuratore di Palermo Messineo ("il fatto che sia Panorama a pubblicare queste notizie esclude che possano essere uscite dalla procura di Palermo" da il fatto quotidiano di oggi ndr) , il nostro Fasanella ha sentito le sue fonti (anonime per chi non le conosce!) e ricostruito la vicenda riportando dettagli di grande interesse giornalistico.
E' un nostro dovere proteggere le fonti, fa parte dei nostri obblighi, cari amici del Fatto! Voi, del resto, giustamente fate lo stesso.
Io non mi permetterei mai di chiedere a Travaglio chi gli ha dato la notizia di Ruby, o il contenuto delle conversazioni riservate poi pubblicate sul Fatto. Le notizie sono notizie punto e a capo. Spiegateci invece perché dovrebbero essere veline e veleni quelle di Fasanella? Solo perché scrive sul giornale di proprietà della famiglia Berlusconi? Che palle questo giornalismo con l'elmetto per cui esistono le notizie vere e le veline, le notizie utili a qualcuno per colpire qualcun altro ecc...valutiamo le cose nel merito.
Da mesi si parla delle telefonate Mancino/Napolitano. "Il Fatto" ci ha costruito una legittima campagna di stampa, a Repubblica si prendono a schiaffoni tra il fondatore Scalfari e Zagrebelzky, ed ora finalmente - dopo mesi di chiacchericcio - il nostro giornale ricostruisce il contenuto delle telefonate di cui tutti parlano: chapeau! Fine della storia. Sul tavolo oggi rimangono questi fatti:
1) conosciamo il contenuto delle telefonate Mancino /Napolitano
2) al Fatto rosicano perché la notizia non l'hanno data loro.
Excusatio non petita:
Io, avendo sempre sostenuto la necessita' di pubblicare tutto (dal caso Ruby alle telefonate Fassino - Consorte) mi fa accapponare la pelle chi, in questo caso, parla di macchina del fango.