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ANSA/GIUSEPPE LAMI
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Il discorso di Gentiloni alle Camere per il suo "governo di responsabilità"

Primo: rispetto per le istituzioni. Poi: tutela delle zone terremotate, esteri, economia. E una legge elettorale da armonizzare "con urgenza"

È nella parte finale del discorso programmatico del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che emerge il suo senso per le istituzioni.

"Il governo si rivolge a tutti i cittadini italiani" ha dichiarato in conclusione "si basa su una maggioranza e sulle istituzioni, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni. Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento sono il luogo del confronto dialettico, non dell'odio o della post-verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza non paura. Su questo è impegnato il Governo e su questo chiede la sua fiducia".

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Paolo Gentiloni non si scompone mentre gli esponenti del M5S e di Ala si alzano per abbandonare l'aula con il messaggio chiaro di non volersi prendere nessuna responsabilità politica di fronte al nuovo esecutivo. Inizia il suo discorso (relativamente breve) e mette in fila le priorità del suo Governo (in continuità con il'uscente Renzi alla cui coerenza "non solo noi del governo e della maggioranza ma tutti gli italiani che hanno a cuore la dignità della politica dovrebbero guardare con rispetto").

Gentiloni chiarisce subito. "Per noi vale la Costituzione: il Governo dura finquando ha la fiducia".

Ed elenca le priorità da seguire.

La prima: l'intervento nelle "zone del terremoto", con un'attenzione alla "qualità della ricostruzione da cui dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio e dell'Italia centrale. Da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nello sviluppare il programma Casa Italia che cerca di lavorare sulle cause profonde dei danni provocati dagli eventi sismici del nostro Paese".

La seconda: il terreno internazionale in cui sono previsti appuntamenti importanti. "Tra poco l'Italia entra nel Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite e avrà la Presidenza di turno del G7" ha ricordato Gentiloni. "Il tutto accade in un momento difficile caratterizzato dall'incertezza che si determina anche per l'insediamento del nuovo Governo americano a partire dal 20 gennaio con cui siamo pronti a collaborare, forti sui nostri principi, essendo l'America il nostro partner principale".

Numerosi gli impegni nel contesto dell'Unione Europea. "Credo che sia importante la possibilità di partecipare al Consiglio europeo con l'Italia rappresentata a pieno titolo, noi che siamo tra i fondatori dell'Unione Europea" ha chiarito il premier.

A Bruxelles, oltre ad affrontare i temi relativi alla Siria e alla stabilità del medioriente, si intende andare per ribadire che non è accettabile che passi "il principio di un'Europa troppo severa su alcuni aspetti con Paesi che poi non accettano di trovare linee comuni sulla politica dell'immigrazione".

La terza: la sicurezza interna. "Accanto alla politica estera cercheremo di dare messaggi forti sulla nostra sicurezza" ha dichiarato Gentiloni. "A partire dal contrasto alla cirminalità organizzata, al lavoro forte per prendere in mano le politiche sui flussi migratori, alla gestione condivisa di questi temi mantenendo sempre l'equilibrio che ha caratteriszzato il governo e cercando di essere efficaci nelle politiche di attuazione".

La quarta: l'economia. "Il governo deve accompagnare e rafforzare la ripresa che si sta manifestando lentamente e gradualmente. Lo farà con le grandi infrastutture, con il piano straordinario 4.0, dando slancio alla green economy" dice il presidente del Consiglio. Con un occhio dedicato al sistema bancario da tutelare. "Ci sono situazioni di difficoltà reale e casi specifici di mala gestione di amministratori su cui indaga la magistratura che richiedono il rafforzamento patrimoniale. Voglio dire chiaramente che il governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e dei cittadini. L'Italia è un'economia forte che non è aperta a scorribande. Che ha smentito in modo chiaro le profezie di apocalisse che qualcuno aveva fatto in caso di esito del referendum".

Ancora: l'impegno del Governo sarà sociale "per completare la riforma del lavoro, per attuare le procedure per le norme sull'anticipo pensionistico", e sul tema dei diritti dove "molto è stato fatto ma altri passi avanti possono essere realizzati".

Poi Gentiloni mette in fila le tre azioni di riforma su cui intende mettersi in gioco: la riforma della pubblica amministrazione, il processo penale e il libro Bianco della difesa.

In agenda anche due questioni giudicate da Gentiloni "emergenze su cui non è stato fatto abbastanza": i problemi della parte più disagiata della classe media e il mezzogiorno.

Il pensiero di Gentiloni va al lavoro dipendente e alle partite iva. "Questo settore deve essere al centro dei nostri sforzi per far partire l'economia. Proprio perchè non vogliamo rinunciare all'evoluzione digitale, nella società aperta dobbiamo difendere quei ceti disagiati che si sentono sconfitti".

E sul Mezzogiorno difende la scelta di formare un Ministero espressamente dedicato alla coesione territoriale e al Mezzogiorno: "Non deve far pensare al passato ma al fatto che è ancora insufficiente la consapevolezza che proprio dal sud può venire la spinta più forte per la crescita dell'economia".

Finalmente il punto forse più atteso: "avvieremo il confronto sulla legge elettorale. Un confronto in cui il Governo non sarà l'attore protagonista. Spetta a voi onorevoli colleghi la responsabilità di promuovere e trovare intese efficaci". In tutto questo, "il Governo non starà alla finestra. Solleciterà questo accordo perchè il nostro sistema Parlamentare ha bisogno di regole applicabili e ne ha bisogno con urgenza".

E ha poi concluso: "Le consultazioni hanno evidenziato l'impossibilità di una convergenza generale a questo "governo di responsabilità" che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto procedendo nel quadro della maggioranza anche se ci auguriamo possano arrivare intese più amplie, ma di una discontinuità almeno nel confronto pubblico avremo bisogno. Sarà uno dei miei impegni maggiori nel piano istituzionale. Il governo si rivolge a tutti i cittadini italiani, si basa su una maggioranza e sulle istituzioni, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni. Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento sono il luogo del confronto dialettico, non dell'odio o della post-verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza non paura. Su questo è impegnato il Governo e su questo chiede la sua fiducia".


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