Mondiali di calcio: la tangentopoli brasiliana
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Mondiali di calcio: la tangentopoli brasiliana

Scandali, tangenti, costi triplicati per gli stadi: il peso della corruzione sulle grandi opere del Paese sudamericano

Mentre nel nostro Paese si è abbattuta la bufera giudiziaria sull'Expo e le tangenti per gli appalti, in Brasile il conto alla rovescia in vista del fischio di inizio dei Mondiali è già iniziato. C'è però anche un altro genere di conto che tiene impegnati i "carioca" e non solo, ovvero quello relativo al costo delle mazzette per i lavori di preparazione del grande evento calcistico e mediatico. A prendere carta e penna, ma soprattutto calcolatrice per quantificare il peso della corruzione in Brasile ci hanno pensato le commissioni di revisione nominate dall'esecutivo di Brasilia, con compito di passare al setaccio le spese per la realizzazione di strutture e infrastrutture per ospitare i Mondiali.

Ebbene, le conclusioni sono impressionanti: solo per costruire lo stadio della Capitale i brasiliani hanno speso 900 milioni di euro, un costo triplicato rispetto alle stime da preventivo, a causa delle tangenti versate dalle imprese appaltatrici al mondo della politica. Insomma, cambiando la latitudine alcuni comportamenti "disinvolti" si ritrovano in modo identico e con gli stessi effetti sulle casse pubbliche.

Come riportato da Al Jazeera , il "vizietto" (a quanto pare non solo italiano) di ricorrere a false fatturazioni avrebbe reso lo stadio di Brasilia il secondo più costoso al mondo, anche in assenza di club che militino in campionati di primo livello. Secondo quanto accertato finora dal Tribunale superiore elettorale, l'impresa che si è aggiudicata i lavori principali per la realizzazione della struttura avrebbe elargito corpose donazioni ad alcuni referenti politici. Denaro versato anche in passato, ma misteriosamente cresciuto di 500 volte in vista delle gare d'appalto per i Mondiali di calcio che inizieranno a metà giugno: se nel 2008 Andrade Gutierrez aveva sostenuto i costi della campagna elettorale per le comunali con 73 mila dollari, solo 4 anni dopo e in coincidenza con l'assegnazione dei lavori per i Mondiali la cifra è salita vistosamente a 37,1 milioni di dollari.

Ad insospettire i revisori dei conti brasiliani sono in particolare alcune voci di spesa, che non sarebbero giustificate a dovere. È il caso, ad esempio, dei costi per il trasporto di materiale prefabbricato, "lievitati" dagli stimati 4.700 dollari alla cifra stellare di 1 milione e mezzo di dollari. Per i giudici contabili ben 275 milioni di dollari spesi per lo stadio di Brasilia non sarebbero in linea con un costo ragionevole per l'opera.

La spesa complessiva dei 12 stadi che ospiteranno le partite mondiali, per 4 dei quali i lavori continuano a procedere a ritmi elefantiaci, è balzato alla cifra stronomica di 4,2 miliardi di dollari, ovvero quasi 4 volte quello stimato nel 2007 in un documento della FIFA pubblicato giusto pochi giorni prima che il Brasile si aggiudicasse l'evento. Da qui l'allarme della Corte dei Conti, che sottolinea come la spesa sostenuta per le opere pubbliche sia a carico finale dei cittadini, già piuttosto vessati, come dimostrano le manifestazioni anche violente delle scorse settimane . Pronta però la replica di uno dei responsabili della supervisione dei lavori, Claudio Monteiro, che ha bollato il rapporto dei giudici contabili come "inesatto" e ad orologeria, giunto in tempo per "rovinare la festa". 

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Eleonora Lorusso