Hollande annuncia riforme, noi pensiamo al gossip
Thierry Chesnot/Getty Images
News

Hollande annuncia riforme, noi pensiamo al gossip

Mentre l'attenzione è sul caso-Gayet l'Eliseo taglia la spesa pubblica ed annuncia sgravi fiscali per le aziende. E noi?

Vogliamo parlare di fatti o di parole? Di gossip o di economia, di fuffa o della carne di un paese? Delle persone. Delle famiglie?

In Francia ieri è successo qualcosa che può sfuggire a chi legge i quotidiani italiani. È successo che il presidente Francois Hollande ha annunciato una svolta economica social-democratica, o “liberal-socialista” come preferiscono definirla i suoi consiglieri, che coincide con quello che dovremmo fare noi e ancora non riusciamo a fare (presi come siamo da questioni ben più ficcanti come il rimpasto, l’affaire De Girolamo, le intercettazioni irrilevanti di Alfano, il duello Renzi-Letta e la rivolta dei falchi contro Toti in Forza Italia). 

Che cosa avremmo dovuto fare? Dare una scossa all’economia sul doppio fronte dell’abbassamento delle tasse e del taglio della spesa pubblica. Se leggiamo i resoconti italiani, con poche eccezioni, abbiamo l’impressione che la notizia del giorno ieri fosse in Francia, ma fosse un’altra. Quale? Hollande ha ammesso che la sua storia clandestina con l’attrice Julie Gayet, corredata dal ricovero per choc della première dame (per quanto ancora?) Valérie Trierweiler è “una vicenda dolorosa”. Non ha nominato né l’una né l’altra, ovviamente. E ha promesso che prima della trasferta negli Stati Uniti in febbraio risponderà alla domanda se sia ancora Valérie la “prima donna”. Ma è davvero questa la rivelazione-choc di ieri?

No, è un’altra. È l’annuncio di tagli alla spesa pubblica per 15 miliardi di euro quest’anno, come previsto, ma altri 50 in tre anni, tra il 2015 e il ‘17. E la notizia di un’ulteriore fiche di 10 miliardi ai 20 di sgravi fiscali per le imprese, per un totale di 30 miliardi (in cambio di nuove assunzioni e in un quadro di maggiore flessibilità del mercato del lavoro).

Hollande si è messo anche alla testa, in prima persona, di un Osservatorio sulla spesa pubblica. Le parole d’ordine della Francia nella conferenza stampa all’Eliseo davanti a 600 giornalisti di tutto il mondo: “Crescita, occupazione, investimenti”. Certo, anche nel caso di Hollande si tratterà di vedere se gli annunci riusciranno a tradursi in provvedimenti concreti e, soprattutto, in risultati. Ma la svolta è chiara, l’intenzione solenne. C’è chi osserva, sui quotidiani stranieri che si sono giustamente occupati molto più di economia che di gossip, che fa parte della storia dei Presidenti francesi questo cambio di passo a metà mandato: Valéry Giscard d’Estaing con la promozione di Raimond Barre e la politica del “rigore”. Jacques Chirac col siluramento di Alain Juppé e lo scioglimento del Parlamento. E Mitterrand con l’inversione a U” nel 1983, l’abbandono della politica di “reflazione” dopo la terza svalutazione del franco. 

Insomma, perfino un paese orgoglioso e sostanzialmente conservatore come la Francia, con il suo welfare consolidato e le sue abitudini viziate, riesce ciclicamente a rivoluzionare la propria politica (e le istituzioni). L’appunto che viene fatto a Hollande è, semmai, di non aver fatto seguire alla svolta un avvicendamento nell’esecutivo, per evitare che la rivalità tra il ministro delle Finanze, Pierre Moscovici, e quello dell’Industria, Arnaud Montebourg, comprometta la nuova linea liberal-socialista. Ma un passo importante è stato comunque fatto, all’Eliseo.

L’Italia, invece, non coglie la novità. Non capisce che l’accelerazione di Hollande ci lascia soli con la nostra incapacità di cambiare. L’Italia si gingilla tuttora con gossip, intercettazioni rubate e annunci di rimpasto senza contenuto. E intanto andiamo a fondo. 

I più letti

avatar-icon

Marco Ventura

Inviato di guerra e cronista parlamentare de Il Giornale, poi  collaboratore de La Stampa, Epoca, Il Secolo XIX, Radio Radicale, Mediaset e La7, responsabile di uffici stampa istituzionali e autore di  una decina fra saggi e romanzi. L’ultimo  "Hina, questa è la mia vita".  Da "Il Campione e il Bandito" è stata tratta la miniserie con Beppe Fiorello per la Rai vincitrice dell’Oscar Tv 2010 per la migliore  fiction televisiva. Ora è autore di "Virus", trasmissione di Rai 2

Read More