Putin-Hillary Clinton: a schiaffi in faccia
Vladimir Putin e Hillary Clinton (Getty Imagines/ Mikhail Metzel)
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Putin-Hillary Clinton: a schiaffi in faccia

E' una donna debole, dice il presidente russo. Si comporta come Hitler, aveva detto l'ex Segretario di Stato Usa

Pensavate che i paragoni con Adolf Hitler fossero solo un'esclusiva della campagna elettorale italiana? Credevate che la critica personale o peggio l'insulto fossero una caretteristica della politica nostra? Si, lo credevate? Sbagliato. Anche i leader mondiali si prendono a schiaffi (figurati)

Sei come Hitler, sei una donna debole

Con garbo, ma con determinazione; con perfidia, ma con eleganza tra Hillary Clinton e Vladimir Putin si sono presi a pesci in faccia. Quella del presidente russo è stata una replica. In una intervista a una radio francese, il leader del Cremlino ha detto che la futura candidata alla Casa Bianca è (sottointeso) una donna con una particolare caratteristica: “E'debole”. “Mai litigare con le donne – ha detto Putin – Ma, la Clinton non è mai stata tenera nei suoi commenti nei miei confronti.”

La sarcastica e piccata affermazione di Putin è arrivata come risposta a quello che Hillary Clinton aveva detto del presidente russo qualche settimana fa. Parlando a un convegno sui fatti dell'Ucraina, l'ex First Lady ed ex segretario di stato aveva detto che Putin si muoveva con Kiev come Hitler si era mosso negli anni'30. “Stessa politica con le minoranze. I russofoni ora nell'Ucraina Orientale come i tedeschi nei Sudeti nello scorso secolo. Stessa volontà di potenza”.

I toni di Hillary

Le parole di Hillary Clinton avevano fatto scalpore. Mentre la Casa Bianca usava toni più soft con il “nuovo” nemico, lei invece aveva lasciato alle spalle ogni diplomazia pe scagliarsi contro Putin con le stesse parole che usavano i repubblicani. Una scelta ben precisa. Per differenziarsi da un poco reattivo Obama, Hillary voleva mostrare di avere gli attirbuti di una Lady di Ferro.

Prima di quella occasione la Clinton si era scagliato altre volte contro Putin. L'aveva criticato per le leggi discriminatorie contro i gay e per la sua volontà di ricreare la grande Unione Sovietica. Uscite convinte, ma dal vago sapore di campagna elettorale. Quando era al Dipartimento di Stato, la Clinton non si era mai spinta così lontano.

Vladimir Putin ha atteso l'occasione buona per rispondere per le rime: “Quando qualcuno si spinge così in avanti con gli attacchi è perchè è debole, non perché è forte”. Lui e lei si sono incontrati diverse volte in passato, quando lei era il capo della diplomazia americana. Non c'erano motivi di attrito, ma il feeling tra Vladimir e Hillary non è mai scoppiato. Lei donna molto forte, lui uomo di grande carattere. Lei con le sue idee rispetto agli uomini e al potere, lui con le sue rispetto al potere e alle donne. Alla fine è finita a pesci in faccia.

Se lo ricorderanno quando lei sarà (con tutta probabilità) alla Casa Bianca e lui al Cremlino? La storia ce lo dirà.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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