Che brutte sorprese nell’uovo di Beppe...
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Che brutte sorprese nell’uovo di Beppe...

Il gruppo autonomo dei fuoriusciti al Senato nascerà durante le ferie. Mentre continuano i contatti dei dissidenti con Civati e Pizzarotti

E' stata una Pasqua amara per Beppe Grillo. Dopo lo scivolone sulla Shoah, nell’uovo del comico c’è una sorpresa più o meno inaspettata: la nascita di un nuovo gruppo parlamentare. Costituito da chi? Dai senatori usciti o cacciati dal Movimento 5 stelle.

Tra espulsi e dimessi, gli ex pentastellati iscritti al gruppo misto sono 14. Dopo molte e accese discussioni sono ora a un passo dalla svolta, tanto è vero che già circolano le bozze dello Statuto del neogruppo. Il documento è ambizioso, al punto di tentare di superare le défaillance mostrate finora dal Movimento. È in lavorazione, per esempio, un sito internet capace per davvero di consentire ai cittadini di partecipare alle scelte del gruppo parlamentare, una promessa annunciata e mai mantenuta da Grillo. Il progetto è nelle mani del senatore Fabrizio Bocchino ed è registrato sotto il nome (per ora provvisorio) di www.italialavoriincorso.it.

Tra gli espulsi, non sembrano intenzionati a partecipare alla partita soltanto in due, Marino Mastrangeli e Adele Gambaro. Per il resto, con Bocchino, sono in predicato di passare al costituendo nuovo gruppo tutti gli altri epurati: Bartolomeo Pepe, Francesco Campanella, Luis Orellana, Alessandra Bencini, Paola De Pin. E, ancora, Lorenzo Battista, Monica Casaletto, Laura Bignami, Maurizio Romani, Fabiola Anitori e Maria Mussini. Tra l’altro, proprio la Mussini rimane vicina a Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma ripetutamente scomunicato dal Beppe nazionale, l’ultima volta per le critiche sul sistema di selezione dei candidati grillini per le europee. Ecco, Pizzarotti continua a frequentare politicamente la Mussini, la quale, a sua volta, ha incontrato più volte il democratico Pippo Civati. E non solo lui.

Insomma: sulle potenziali scissioni pentastellate c’è sempre un gran chiacchierare poiché sono tanti i parlamentari che ormai mal sopportano il dirigismo del comico e (soprattutto) del guru Gianroberto Casaleggio. Il comico-leader ha anche invitato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a mediare con il sindaco di Parma. Ma risultati non ne ha ottenuti, se non una telefonata tra Grillo e Pizzarotti che ha temporaneamente calmato le acque. Ma solo ufficialmente: fonti qualificate riferiscono di un Grillo furibondo con il suo (ex?) sindaco. Che pare gli abbia fatto andare l’uovo di traverso.

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Caris Vanghetti