Gli Usa: "Non stiamo spiando Hollande, né lo faremo"
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Gli Usa: "Non stiamo spiando Hollande, né lo faremo"

La Casa Bianca nega di tenere sotto controllo il presidente francese, ma non di averlo fatto in passato. Convocato l'ambasciatore americano a Parigi

Si apre un nuovo capitolo del cosiddetto Nsagate, lo scandalo che ha preso forma attorno ai file inviati da Edward Snowden a Wikileaks.



Al centro della vicenda ci sarebbero i rapporti Stati Uniti-Francia e, a quanto pare, qualcosa come sei anni, dal 2006 al 2012, di spionaggio e intercettazioni nei confronti degli ultimi tre presidenti, l'attuale Hollande, Nicolas Sarkozy e Jacques Chirac.

Immediata la replica del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca che, per bocca del suo portavoce Ned Price ha dichiarato: ""Non stiamo considerando un obiettivo e non prenderemo di mira le comunicazioni del presidente Hollande", smentendo quindi che siano in corso azioni di spionaggio, senza però escludere di averlo fatto in passato.

Da parte sua, il governo francese denuncia l'accaduto definendolo inaccettabile: "Francia e Stati Uniti sono spesso alleati nel mondo a favore della democrazia e della libertà. Che ci sia stata questa 'copertura' evidentemente non è né accettabile né comprensibile", ha dichiarato il ministro portavoce del governo, Stephane Le Foll.

Intanto, il ministro degli Esteri francese, Laurent Favius, ha convocato l'ambasciatore americano Jane Hartley, per il pomeriggio al Quai d'Orsay.

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Redazione