Giovanardi: "Il giudice di Forlì ha ragione"
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Giovanardi: "Il giudice di Forlì ha ragione"

Il politico proibizionista: "Giusto assolvere chi gira con 5 gr. di cocaina come scorta estiva"

"Il giudice di Forlì ha fatto bene”.

Ma come, lo dice proprio lei? Il politico più proibizionista d'Italia?

“Certo! Qui da noi, grazie soprattutto alle balle che raccontano i radicali e gli antiproibizionisti, l'ignoranza regna sovrana. L'interpretazione della legge da parte del magistrato è del tutto corretta”.

Parola di Carlo Giovanardi, padre della legge 49 del 2006 sulla droga, che un po' a sorpresa si dichiara d'accordo con il magistrato del Tribunale di Forlì, Alessandro Trinci, il quale ha assolto uno studente fermato dai carabinieri nelle campagne romagnole in possesso di 5 grammi di cocaina.

Una quantità che supera la soglia stabilita dalla legge per uso personale ma che secondo il giudice era giustificata dalla necessità di fare scorta per l'estate.

Onorevole Giovanardi, possibile che le leggi si applichino in base alle stagioni?

No, ma mi sono appena informato presso il Dipartimento per le Politiche antidroga e mi ha hanno confermato che benché 5 grammi superino la soglia di uso personale, per quanto riguarda la cocaina si tratta della tipica dose da week end.

Ma in base a quali elementi è possibile stabilire che chi gira con 5 grammi in tasca non sta spacciando?

Ci sono vari elementi: se uno non ha precedenti per spaccio, non possiede dosi frazionate o strumenti per il confezionamento, probabilmente non è uno spacciatore. Al massimo un grosso consumatore. E la legge in vigore, quella che porta anche il mio nome, stabilisce chiaramente che il consumatore può essere sottoposto solo a sanzioni amministrative, mentre lo spacciatore anche a quelle penali.

A dirla così sembra che la sua sia una legge tutt'altro che proibizionista.

Guardi, diversamente da tutti gli altri paesi del mondo, dove se qualcuno viene trovato con un pizzico di droga finisce dritto in prigione, qui da noi, checché ne dicano i detrattori della “Fini-Giovanardi”, è il magistrato ad avere l'onere di dimostrare che chi viene trovato in possesso di un certo quantitativo di droga è uno spacciatore e non un semplice consumatore.

Ma allora a che è servito stabilire delle soglie?

Al tempo della discussione della legge, ricordo in particolare la Conferenza di Palermo del dicembre 2005, ci fu un grande scontro tra chi sosteneva, come Andrea Muccioli, che l'arresto doveva scattare automaticamente per chi veniva trovato in possesso di un certo quantitativo di droga e chi invece pensava che la quantità di principio attivo fosse sì un elemento importante ma non sufficiente per infliggere una sanzione penale. Io ero tra questi ultimi.

Quindi uno può andare in galera anche con 1 milligrammo?

Ovvio, perché se il magistrato scopre che a casa questo c'ha una raffineria vuol dire che è uno spacciatore.

Ma se la sua legge è davvero efficace, perché in Italia girano ancora così tanti stupefacenti?

Ma non è vero! Per fortuna in Italia non si droga quasi nessuno.  

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Claudia Daconto