Francia, tema-shock a scuola: "Mettetevi nei panni di un suicida"
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Francia, tema-shock a scuola: "Mettetevi nei panni di un suicida"

Il professore è stato sospeso, ma non è solo. In Texas alcune maestre hanno detto a bimbi di 5 anni che Babbo Natale non esiste

"Hai appena compiuto 18 anni. Hai deciso di porre fine alla tua vita. La tua decisione è definitiva. Negli ultimi istanti decidi di mettere nero su bianco le ragioni della tua scelta. Come in un auto-ritratto descrivi il disgusto che provi per te stesso. Il tuo testo farà emergere determinati eventi nella tua vita all'origine di questo sentimento". Indottrinamento di un giovane martire o psicanalisi di un suicidio? Niente di tutto questo. Si tratta della traccia di un tema assegnato da un professore francese ai suoi studenti tra i 13-14 anni.

Il tema ha sorpreso i ragazzi e ha fatto andare su tutte le furie i genitori che mandano i loro figli alla scuola Antoine Delafonte, nella regione di Charente. Uniti, hanno scritto al Provveditorato francese e il professore trentenne è stato immediatamente sospeso. Adesso è stata aperta un'inchiesta per valutare i suoi metodi di insegnamento, ma certo è che l'idiozia di un tema del genere è visibile anche a occhio nudo.

In una lettera pubblicata sul quotidiano locale La Charente Libre, i genitori esprimono tutta la loro rabbia per quanto accaduto: "Non vogliamo stare a questionare sui curricula dei professori - scrivono le mamme e i papà - ma ci sono dei limiti. Quale sarà la prossima traccia di un compito in classe: Come ci si sente quando si spara un colpo con la pistola?". Anche i ragazzi si sono uniti al coro delle critiche, dichiarando di essere rimasti sorpresi dalla traccia e di aver chiesto spiegazioni al professore, che però non ha risposto.

Ma di professori idioti è pieno il mondo. Restando in Francia, a novembre del 2010 in un liceo di Manosque un insegnante di Storia e Geografia durante l'ora di educazione civica ha fatto vedere agli studenti un video anti-aborto, filmato in stile splatter, con tanto di feti morti e sangue da tutte le parti. I ragazzi restarono traumatizzati e la scuola, dopo aver mandato via l'insegnante, mise su una task-force di psicologi per seguire gli studenti.

E quest'anno, a marzo, in una scuola elementare di Morsang, nell'Essonne, un insegnante legge a dei bambini alcuni estratti del libro "Betty Coton". Il romanzo è chiaramente per adulti e tratta il tema della violenza sui minori, narrando nei dettagli lo stupro subito da una bimba della stessa età dei piccoli allievi all'ascolto.

Ma anche negli Stati Uniti i professori idioti si distinguono per tempismo. Cosa c'è di meglio che dire a dei bambini di 5 anni che Babbo Natale non esiste? E' successo in una scuola elementare nel Texas, ad Austin. L'intrepida professoressa Fuller ha squarciato il velo di Maya della sua classe, spiegando ai bimbi che chi gli mette i regali sotto l'albero non è certo l'omone barbuto che vive con le sue renne al Polo Nord, bensì mamma, papà e nonni.

I genitori dei piccoli sono andati su tutte le furie, dicendo che non è compito della maestra dire ai bambini che Babbo Natale è un trucco e che questo spetta a loro, quando i bambini saranno grandi. Ma la scuola texana sembra essere definitivamente anti-Santa Claus. Infatti, si è scoperto che già in predenza, in un compito assegnato a casa, i bambini dovevano mettere una crocetta su cose false o vere e un bambino di 6 anni è stato bacchettato dalla sua insegnante per avere inserito Babbo Natale nella categoria delle cose vere.

Stessa cosa è accaduta a una bambina di Nanuet, nello Stato di New York. Durante una lezione di geografia sul Polo Nord, la bimba ha chiesto lumi su Santa Claus e le è stato risposto seccamente che si tratta di pure fantasie inventate ad arte dagli adulti e che al Polo Nord non c'è traccia di Babbo Natale.

A rischio sospensione, la maestra ha poi dovuto chiamare tutte le famiglie dei sui alunni per scusarsi personalmente. Ma, intanto, la frittata era già fatta e ai bimbi è stato sottratta un po' del loro candore visionario. Certo, si vede proprio che certi insegnanti sono stati dei bambini cresciuti prima del dovuto, e che non hanno mai avuto la possibilità di vivere dentro una favola. Peccato per loro (e per i loro studenti).

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Anna Mazzone