Roberto Formigoni
ANSA/MATTEO BAZZI
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Formigoni, l'ex Re della Lombardia finisce in carcere. Ecco perché

Corruzione milionaria per i casi Maugeri e San Raffaele e niente pene alternative per la legge "Spazzacorrotti"

Roberto Formigoni è entrato nel carcere di Bollate dopo la condanna per corruzione confermata ieri dalla Cassazione che ha ridotto la pena a 5 anni e 10 mesi.

La vicenda giudiziaria contro quello che era il "Re" della Lombardia nasce nel 2010, quando Formigoni viene eletto per la quarta volta consecutiva Governatore della Regione.

La legislatura però durerà poco, tramortita da inchieste e scandali giudiziari che colpirono membri della giunta e del consiglio regionale. 

L'inchiesta Maugeri - San Raffaele

Il 16 aprile 2012 il Corriere della Sera scrive che uno dei fiduciari svizzeri di Pierangelo Daccò, amico di Formigoni e uomo vicino a Comunione e Liberazione, è stato arrestato per aver creato milioni di fondi neri nello scandalo dell'Ospedale San Raffaele e aver distratto dal patrimonio della Fondazione Maugeri circa 70 milioni di euro sotto forma di consulenze e appalti fittizi. Inoltre avrebbe pagato viaggi aerei compiuti dallo stesso Governatore, da un suo collaboratore, a dal fratello di Formigoni e sua moglie. Tra questi benefici, un viaggio Milano-Parigi da ottomila euro, avvenuto nel dicembre 2008. 

Il 14 giugno 2012 Roberto Formigoni viene iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione e finanziamento illecito dei partiti per il caso della Fondazione Maugeri e del San Raffaele. Secondo i magistrati milanesi Daccò grazie all'amicizia con Formigoni e attraverso anche i presunti "benefit" riusciva ad ottenere fondi e delibere a lui favorevoli. Si indaga anche su un versamento da 500 mila euro da parte di un'azienda sanitaria privata e che sarebbe stato utilizzato da Formigoni per la campagna elettorale del 2010.

A luglio arriva la conferma dalla Procura di Milano: Formigoni è indagato e con lui Daccò, Antonio Simone, Umberto Maugeri e Costantino Passerino.

Nell'ottobre 2012 Daccò viene condannato a 10 anni di reclusione per associazione a delinquere, bancarotta e altri reati nell'inchiesta sul dissesto dell'ospedale San Raffaele.

Febbraio 2013. La Procura di Milano fa sapere che i capi d'accusa contro Formigoni sono aumentati e si sono aggravati. Adesso viene contestata anche il reato di associazione a delinquere.

2016, comincia il processo di primo grado. La Procura nelle carte definisce Formigoni "capo di un gruppo criminale responsabile di un sistema di corruzione durato 10 anni e che avrebbe sperperato circa 70 milioni di denaro pubblico". Formigoni contesta ogni accusa. Il processo si chiude con la condanna a 6 anni di reclusione e di interdizione dai pubblici uffici

2018. La Corte dei Conti stabilisce il sequestro dei beni di Formigoni per un valore di 5 milioni di euro.

Nel settembre 2018 si arriva alla sentenza nel processo di appello: Formigoni viene condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere. L'ex Governatore annuncia ricorso in Cassazione

21 febbraio 2019. La Cassazione mette la parola fine al processo. Formigoni viene condannato a 5 anni e 10 mesi. Pur avendo 71 anni non godrà dei benefici previsti dalla legge ma andrà in carcere a causa della cosiddetta legge "Spazzacorrotti" che colpisce i condannati per reati contro la pubblica amministrazione


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