Fassina vs Dell'Aringa: in economia ci sono due Pd
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Fassina vs Dell'Aringa: in economia ci sono due Pd

Nove domande su lavoro, tasse, Fiat: Stefano Fassina e Carlo Dell’Aringa sono in disaccordo. Quasi su tutto. Lo speciale elezioni di Panorama.it

L’articolo 18 allontana gli investimenti stranieri dall’Italia?
Carlo Dell’Aringa Quello che è stato raggiunto con la riforma Fornero è un buon compromesso. Il rischio è che, nei casi in cui è previsto il ricorso al giudice, le cause di lavoro non siano abbastanza rapide. Se fosse così bisognerà fare in modo di velocizzarle.
Stefano Fassina No, niente affatto. Gli investimenti stranieri in Italia sono pochi per ragioni molto più importanti: la qualità della pubblica amministrazione, la giustizia, il costo dell’energia.

Il prossimo ministro dell’Economia dovrà essere un politico?
CDA No, preferibilmente un tecnico, perché deve conoscere alla perfezione i meccanismi che regolano il funzionamento dell’economia.
SF Sì, preferibilmente un politico, perché il prossimo governo deve prendere decisioni difficili e c’è bisogno di consenso sociale.

Il redditometro deve essere cancellato, rivisto o confermato?
CDA Deve essere «testato». D’altra parte, è ovvio che lo strumento sia in una fase sperimentale. Ma se le 129 banche dati sulle quali si basa il redditometro continuano a non dialogare tra loro, mi sembra tutto inutile.
SF Deve essere ricondotto a ciò che doveva essere, cioè uno degli strumenti che concorrono all’accertamento dei redditi. Lascia però irrisolto il problema dei grandi evasori.

L’Imu deve essere cancellata, rivista o confermata?
CDA Va rivista e resa più progressiva, ma senza esentare del tutto la prima casa.
SF Va redistribuita eliminandola del tutto sulla prima casa di medio e basso valore, oltre che sui beni strumentali delle piccole e medie imprese.

L’aumento al 22 per cento dell’Iva in luglio va confermato, rivisto o cancellato?
CDA Bisogna fare di tutto, ma proprio di tutto, per cancellarlo. Però io credo che ci siano priorità ancora più urgenti. Penso, per esempio, al problema degli esodati.
SF Va cancellato.

La Fiat ha chiesto 2 anni di cassa integrazione a Melfi. Che cosa deve fare il prossimo governo?
CDA Stiamo parlando di abbondanti risorse pubbliche che la Fiat chiede di utilizzare: bisogna che il nuovo governo chieda di vedere meglio le carte, di avere più informazioni sui progetti dell’azienda. Non chiedo che il prossimo ministro dell’Economia sappia come si costruisce un’auto, ma che sappia trattare con una grande industria che chiede soldi pubblici.
SF Il prossimo governo deve capire quali sono le intenzioni di Sergio Marchionne, che continuano a non essere chiare. In questo senso occorre anche capire come si possa rafforzare in Italia il settore dell’automobile, che non possiamo permetterci di perdere.

Per non essere costretti a ridurre il debito di 45 miliardi l’anno occorre che il pil nominale cresca del 2,5 per cento all’anno. La prima cosa da fare qual è?
CDA Costruire in Europa un fronte di paesi abbastanza ampio che possa convincere le nazioni rigoriste del semplice fatto che un’austerity così severa in tempi così brevi allontana l’obiettivo che si vuole raggiungere. Per allentare l’austerity si possono escludere dal calcolo della spesa pubblica gli investimenti in ricerca e sviluppo.
SF La prima cosa da fare è correggere la politica europea che insiste troppo sull’austerità.

I dipendenti pubblici devono poter essere licenziati?
CDA Sì, ed è già previsto. Se non succede, la responsabilità è dei dirigenti degli uffici pubblici che preferiscono non licenziare. E non licenziano perché non sono legati ai risultati. E non sono legati ai risultati perché la loro carriera dipende dalla politica. Quindi, se vogliamo avere i risultati, occorre scollegare le nomine e le carriere dei dirigenti pubblici dalla sfera politica.
SF Devono sottostare alle stesse regole dei dipendenti privati e quelli che non svolgono fino in fondo il loro dovere devono poter essere licenziati.

Lei è risultato coerente o incoerente al redditest?
CDA Non l’ho fatto, ma il mio commercialista mi ha detto che è tutto regolare.
SF Non l’ho fatto.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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