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ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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Il fascismo vero dentro il Salone del libro di Torino

L'assurda polemica sul Salone del libro di Torino è l'ennesima riprova del fascismo al contrario che pensa di poter decidere per gli altri

Le polemiche e le discussioni sul Salone del Libro di Torino meritano una riflessione. Innanzitutto partiamo dai fatti.

Alla kermesse letteraria infatti per la prima volta parteciperà Altaforte, un editore vicino all'estrema destra, a CasaPound e editore (pensate un po' quale scandalo) di un libro dedicato a Matteo Salvini (il fascista per eccellenza del 21° secolo). Tanto (o poco, dato che stiamo parlando di uno stand di pochi metri quadrati) è bastato per scatenare la protesta di molti autori "liberali", "Progressisti" ed "Illuminati" (ovviamente solo loro) che hanno disdetto la partecipazione ad alcuni eventi già presenti in calendario ed invitato i colleghi e la gente a "boicottare" il Salone del Libro.

Tra questi: Zerocalcare, Carlo Gizburg, il collettivo Wu Ming, l'Anpi, mentre alti come Michela Murgia hanno annunciato altre forse di protesta, del tipo, ci vado ma non presento il mio libro... mentre Raimo si è dimesso da membro del comitato Editoriale del Salone di Torino ma ci sarà, per criticare.

Ad esempio, nel dettaglio, questa la spiegazione di Zerocalcare, via fb, della sua protesta:

“…mi è davvero impossibile rimanere 3 giorni seduto a pochi metri di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto Normale. Non faccio Jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va.
PS: non è che io so diventato più cacacazzi negli ultimi tempi, anzi so pure molto piu rammollito, è che oggettivamente sta roba prima non sarebbe mai successa. Qua ogni settimana spostiamo un po' l'asticella del baratro". 

Immancabile poi il gruppo fb che sta organizzando un ritrovo davanti allo stand di Altaforte per cantare "Bella Ciao".

Non è la prima volta che la sinistra ed un certo mondo culturale nel suo ritenersi unico possessore della giustizia, depositario della verità assoluta, unico polo culturale e liberale esistente al mondo si dimostra più fascista dei fascisti. Il problema è che sembrano non capire mai che errare è umano ma perseverare diabolico.

Il Salone del Libro non è loro. E' della gente (tanta) amante della lettura e della cultura. Gente che ogni giorno sceglie: quale libro leggere, quale scrittore amare, quale nuovo scoprire, e deciderà liberamente quale stand visitare e quale no.

Per quanto riguarda i soliti "soloni" si tranquillizzino. La presenza al Salone del Libro di Altaforte e la "legalità" della loro attività sono gestite e controllate dalla legge. Se la rispettano hanno tutti i diritti di pubblicare libri, posizionare stand, esistere. Ma, state tranquilli, dall'alto dei loro "altari" criticheranno la legge o la sua applicazione. Come i fascisti



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