Sirwah, Yemen
ABDULLAH AL-QADRY/AFP/Getty Images
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Yemen: l'alleanza tra Riad e Al Qaeda contro gli Houthi

Riad e il governo avrebbero stretto un patto con i jihadisti in funzione anti-sciita. Una mossa che rischia di produrre un remake della crisi siriana

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Taiz è una provincia situata nel sud-ovest dello Yemen, a circa 260 chilometri di distanza dalla capitale Sanaa. In questa provincia le truppe governative fedeli al presidente deposto Hadi, e quelle della coalizione araba guidate dall’Arabia Saudita, starebbero combattendo contro i ribelli sciiti Houthi al fianco di miliziani jihadisti legati ad Al Qaeda.

Lo ha rivelato la BBC citando la testimonianza della documentarista Safa AlAhmad. La donna ha effettuato di recente delle riprese in uno dei fronti del conflitto in quest’area, seguendo le operazioni dei soldati yemeniti e dei militari inviati in loro sostegno dagli Emirati Arabi Uniti, uno dei dieci Paesi membri della coalizione araba.

In questo momento gli sciiti controllano Taiz, capoluogo omonimo della provincia, e tutte le vie di accesso alla città dall’esterno. Presa di mira dai bombardamenti della coalizione, e attaccata più volte da sud e da ovest, Taiz si sta trasformando in una polveriera al cui interno, secondo le Nazioni Unite, sono intrappolate circa 200mila persone alle quali da settimane viene impedito di accedere ad aiuti umanitari. Stando agli ultimi aggiornamenti, l’esercito yemenita e i miliziani dei Comitati Popolari hanno guadagnato terreno nella parte sud-ovest della provincia attaccando postazioni degli Houthi ad Al-Jreibat nell’area di Karsh, ad Al-Akama nell’area di Al-Meraj, a Dhabi nel distretto di Hayfan, a Mount Sharaf Al-Enein e a Jabal Habashi.

In questo momento gli sciiti controllano Taiz, capoluogo omonimo della provincia, e tutte le vie di accesso alla città dall’esterno. Presa di mira dai bombardamenti della coalizione, e attaccata più volte da sud e da ovest, Taiz si sta trasformando in una polveriera al cui interno, secondo le Nazioni Unite, sono intrappolate circa 200mila persone alle quali da settimane viene impedito di accedere ad aiuti umanitari. Stando agli ultimi aggiornamenti, l’esercito yemenita e i miliziani dei Comitati Popolari hanno guadagnato terreno nella parte sud-ovest della provincia attaccando postazioni degli Houthi ad Al-Jreibat nell’area di Karsh, ad Al-Akama nell’area di Al-Meraj, a Dhabi nel distretto di Hayfan, a Mount Sharaf Al-Enein e a Jabal Habashi.

Nel filmare le immagini degli attacchi contro gli Houthi a Taiz, Safa AlAhmad è stata informata della presenza di combattenti jihadisti al fianco dei governativi, per la precisione membri di Ansar Al Sharia, gruppo affiliato ad Al Qaeda nella Penisola Araba (AQAP).

 Altre fonti, citate sempre da BBC, hanno confermato che anche in altre zone del sud dello Yemen governativi e truppe della coalizione araba hanno trovato un accordo con i jihadisti per sconfiggere gli Houthi. Si tratterebbe, in sostanza, di un patto tra forze sunnite contro il comune nemico sciita. Se confermato, questo retroscena rivelerebbe il reale obiettivo che l’Arabia Saudita – così come Qatar ed Emirati su tutti – persegue nel conflitto in Yemen, vale a dire impedire all’Iran di prendere il sopravvento nel Paese cavalcando la rivolta degli Houthi.

 Questa versione, seppur piuttosto convincente, ha però dei lati oscuri da chiarire. Essa non spiega infatti i recenti attacchi subiti nella provincia di Aden da reparti della coalizione araba, offensive rivendicate proprio da Al Qaeda e in alcuni casi anche dallo Stato Islamico.

 In attesa di altri riscontri, resta il dato di fatto della crescita esponenziale di AQAP in quest’area del Paese, dove i qaedisti sono riusciti ad avanzare mettendo le mani sulla città portuale di Mukalla. E dopo Mukalla il loro prossimo obiettivo potrebbe essere proprio la provincia di Taiz, o quantomeno parte di essa.

 Nel caos del conflitto yemenita la strategia di Al Qaeda appare pertanto sempre più chiara. Ad essere poco chiara è invece l’opportunità delle ultime mosse della coalizione araba. Se è vero che la coalizione ha stretto un’alleanza anti-sciita con i jihadisti, per Riad si innescherebbe quello stesso gioco pericoloso che le è sfuggito di mano in Siria con lo Stato Islamico. Le conseguenze di un remake della crisi siriana in Yemen avrebbe degli effetti devastanti sugli equilibri già fragili del Medio Oriente.

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Rocco Bellantone