Ursula von der Leyen commissione europea
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Ursula promossa: al via la Commissione europea a trazione tedesca

La prima presidente donna ha preso più voti del predecessore Junker. La svolta ambientalista e i temi sul tavolo di lavoro

Ursula von der Leyen ce l’ha fatta e contro ogni previsione la sua squadra ha ottenuto anche più consensi della precedente, guidata da Jean-Claude Juncker. La Commissione europea a guida tedesca, la prima con una donna presidente, ha incassato a Strasburgo 461 sì, 157 no, 89 astenuti. Nel 2015 il lussemburghese ebbe 423 voti a favore, 209 contrari e 67 astenuti (gli eurodeputati erano 751).

Un esecutivo anomalo, visto che manca all’appello il Commissario britannico. Nonostante la procedura d'infrazione lanciata da Bruxelles, Londra, sempre in bilico tra voto e Brexit, non ha ancora proposto un nome.

Per la squadra guidata da Ursula von der Leyer hanno votato compatti Popolari e Socialisti, ma anche i Verdi che hanno infine sciolto le riserve, anche se ripetono che quella concessa non sarà una carta in bianco. Soprattutto dopo i molti pezzi persi per strada e i Commissari bocciati e sostituiti nelle lunghe audizioni che hanno preceduto il voto in aula, tanto da far temere che l’esecutivo sarebbe arrivato zoppo al voto di Strasburgo.


Ursula von der Leyen commissione europeaEPA/PATRICK SEEGER

Il via libera (condizionato) di parte della maggioranza

Lo ripete l'eurodeputato olandese dei Verdi Bas Eickhout : "Abbiamo visto che alcune delle priorità" che von der Leyen si è posta nel suo programma "come il green deal e la digitalizzazione sono dei temi importanti", "ma allo stesso tempo non vediamo" un vero e proprio "cambiamento sull'Europa sociale". Pesa la presenza del commissario ungherese "uomo di Fidesz" per il portafoglio sull'Allargamento.

A blindare l’esecutivo europeo sono arrivati i voti del Movimento 5Stelle, che pure si è spaccato. “L'Europa ha bisogno di un governo subito e di tanti sì" ha spiegato la capodelegazione Tiziana Beghin. Ma, all’esito del voto, solo una decina di eurodeputati pentastellati si sono espressi a favore e almeno quattro voti sarebbero andati persi tra no e astensioni.

La svolta ambientalista di Ursula

Messi a posto, non senza fatica, i tasselli dei portafogli europei, con l’italiano Paolo Gentiloni stabilmente in sella alla guida economica, la von del Leyer le ultime carte se l'è giocate in aula, promettendo priorità ai temi ambientalisti: "La protezione del nostro clima è una questione esistenziale per l'Europa e per tutto il mondo e non potrebbe essere altrimenti - ha detto nel suo intervento la neo presidente della Commissione -. Vediamo Venezia sott'acqua, le foreste in Portogallo colpite da incendi, la siccità in Lituania; è successo anche in passato, ma non possiamo perdere neanche un secondo, dobbiamo lottare contro il cambiamento climatico".

Nel suo discorso Ursula von der Leyen ha promesso anche che "l'Europa sarà sempre un riparo per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale" e sulla Brexit ha ribadito “io saro' sempre una remainer”.

L'influenza della Germania

A conti fatti quella che emerge è una Commissione a forte influenza tedesca.  Con Berlino si schiera Parigi, tanto che insieme hanno scritto un documento ufficioso, ma già arrivato sul tavolo di lavoro degli ambasciatori Ue (Coreper), proponendosi di lanciare una Conferenza sul futuro dell'Europa che dovrebbe dettare un’agenda di priorità.

Conferenza che dovrebbe essere guidata "da una personalità europea" di peso e riservata ad un gruppo ristretto di consiglieri. Quali non è dato sapere.

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Anna Migliorati