Tutti vogliono casa a Cuba e i prezzi schizzano
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Tutti vogliono casa a Cuba e i prezzi schizzano

Con 80 mila euro (e un prestanome) si può ancora comprare. Ma non all’Avana, dove investono gli esuli fuggiti in Florida.

Mario Giardini, grazie ai mesi invernali nei quali lui e le sue vigne di moscato riposano, da 20 anni va a Cuba in vacanza. Quest’anno, tuttavia, Giardini ha un secondo obiettivo, oltre a «staccare la spina»: acquistare una casa. Dodici mesi fa Raúl Castro ha legalizzato la compravendita di immobili fra i privati residenti a Cuba, stranieri compresi, purché con permesso di residenza permanente. Da allora «i prezzi stanno crescendo, ma con 80 mila euro si può ancora acquistare un piccolo pezzo di paradiso, magari lontano dall’Avana, dove i prezzi sono più alti» spiega Mario. Sull’isola ha tanti amici, ma non parenti, come i cubani della Florida che usano zii o cugini come prestanome nelle compravendite. «Sono loro ad avere fatto schizzare i prezzi, ma confido di riuscire a chiudere quest’anno con un amico fraterno». In assenza di persone fidate, per risolvere il problema del prestanome conviene rivolgersi alle agenzie immobiliari più serie di Miami, che includono il servizio nel pacchetto d’acquisto. Oppure spulciare le offerte su due siti: Detrás de la fachada, letteralmente Dietro la facciata, e Revolico.

Sul primo una villetta coloniale a Playa (uno dei 15 municipi in cui è suddivisa L’Avana), con giardino, terrazza vista mare, salone, quattro camere, tre bagni e una sala biblioteca, viene messa in vendita a 500 mila pesos cubani convertibili (Cuc), mezzo milione di dollari. Su Revolico, invece, alcune ville nei quartieri di lusso di Miramar o El Vedado, superano il milione di dollari.

Chi invece è già a Cuba può fare un salto il fine settimana al paseo del Prado, nella capitale, dove si riuniscono i corredores, gli agenti immobiliari cubani «illegali» ma, in realtà, tollerati dal regime.

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Paolo Manzo