Svizzera: solo gli italiani sono lavoratori indesiderati
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Svizzera: solo gli italiani sono lavoratori indesiderati

Il Canton Ticino ha approvato un referendum contro i frontalieri italiani. Peccato che francesi e tedeschi...

Italiani a casa loro e posti di lavoro agli svizzeri. Il quesito "Prima i nostri" approvato a larga maggioranza (58 per cento) nel Canton Ticino non lascia spazio a equivoci: gli svizzeri puntano il dito contro la concorrenza sleale praticata dai frontalieri italiani contro la popolazione locale. E non contro gli altri frontalieri. Poiché allargando la visuale all'intera Confederazione, secondo i dati appena forniti da Berna, si scopre che gli italiani (finiti alla gogna del referendum) non sono la prima comunità frontaliera del Paese.

I nostri connazionali che fanno i pendolari con la Svizzera oltre 60 mila, contro i quasi 170 mila francesi e appena al di sopra dei 60 mila tedeschi. Di più. I dati, riferiti al secondo trimestre di quest'anno, indicano una leggera diminuzione degli italiani (- 0,2 per cento), contro un netto incremento di francesi (+4,6 per cento) e tedeschi (+3,6 per cento).

La regione che ospita più frontalieri è quella del Lemano, il doppio del Ticino. E gli stipendi? "Il Ticino è in grado di attrarre competenze di eccellenza grazie ai forti differenziali salariali" scrive il ministero italiano dell'Economia in un documento di fine 2015. "Si può stimare che il rapporto tra i salari mensili lordi corrisposti in Svizzera e in Italia a parità di qualifiche sia superiore a 1,8". Quasi il doppio, anche se il costo della vita in Svizzera è più alto. 

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Alessandro Bonini