Stuprate e uccise in Burundi: il dramma di tre suore saveriane
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Stuprate e uccise in Burundi: il dramma di tre suore saveriane

Lucia Pulici, Olga Raschietti e Bernardetta Boggian uccise nel loro convento dopo una rapina. Secondo la polizia sono state tutt'e tre violentate

Tre missionarie saveriane italiane sono state uccise in Burundi, mentre si trovavano nel loro convento. Due sarebbe state prima stuprate, una addirittura decapitata. Il killer sarebbe, secondo le prime frammentarie informazioni fornite dalla polizia locale, un giovane squilibrato. Suor Lucia Pulici (75 anni) e Olga Raschietti (83 anni) sono state aggredite domenica pomeriggio, nel loro convento di Kamenge, un quartiere settentrionale di Bujumbura, presso la parrocchia Guido Maria Conforti mentre Bernardetta Boggian - che aveva scoperto i cadavere delle due altre suore - è stata uccisa in un secondo momento, nella notte di domenica.

“Apprendere delle tre missionarie italiane uccise ci ha scioccati. Ancor più nel sapere che erano persone anziane e avevano trascorso la vita in Africa. È un colpo barbaro per tutta la comunità” ha dichiarato monsignor Evariste Ngoyagoye, arcivescovo di Bujumbura.

Il convento dove lavoravano le due suore sostiene un Centro per i giovani fondato dai Padri saveriani che promuove la convivenza multietnica. Un primo annuncio degli omicidi era stato dato dal sito della diocesi di Parma, dove ha sede la Casa madre dei  saveriani con il cordoglio del vescovo Enrico Solmi. «Il loro sangue diventi seme di speranza per costruire autentica fraternità tra i popoli», ha detto lunedì papa Francesco nel messaggio di cordoglio per le tre suore. 

MISSIONARI UCCISI
Solo nel 2013 sono morti in modo violento 22 missionari cattolici e precisamente 19 sacerdoti, una religiosa, e due laici. Nel 2012 erano stati in totale 13. Questi gli ultimi dati forniti dall'agenzia vaticana Fides che ogni anno pubblica l'elenco dei nuovi martiri che non riguarda solo i missionari ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento. Il numero più elevato di operatori pastorali uccisi si registra in America Latina, con al primo posto la Colombia.
 

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