Tareena, la miliziana pentita dell'Isis per amore di suo figlio
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Tareena, la miliziana pentita dell'Isis per amore di suo figlio

25 anni, britannica, un bambino di 17 mesi e un sogno: raggiungere la capitale del Califfato. Ma in Siria il sogno si è trasformato in un incubo

25 anni, un figlio di 17 mesi, e un sogno: combattere nelle fila dell'Isis o, per lo meno, allevare il piccolo Zaheem a Raqqa, la capitale del califfato dove i guerriglieri hanno appena passato per le armi un gruppo di adolescenti colpevoli di voler vedere una partita di calcio. Quando, nell'ottobre 2014, Tareena Shakil disse a suo padre, un muratore britannico di Staffordshire, che si sarebbe presa una vacanza insieme a Zaheem, nessuno in famiglia pensava che stesse per intraprendere un viaggio che da Ceuta, in Spagna, l'avrebbe condotta fino in Siria, nei territori amministrati dagli islamisti sunniti. Era, quello, il suo desiderio. Voleva vivere come vuole il profeta. Ma il sogno si è subito trasformato in un incubo. «Ogni giorno eravamo sotto i bombardamenti. Odiavo quella vita».

I militanti l'hanno promessa in sposa a un guerrigliero che aveva perduto una gamba in battaglia. Disperata, è riuscita a inviare un sms a suo padre, pregandolo di aiutarla a scappare. «Qui la vita è dura. Manca tutto: l'acqua calda, la luce elettrica. Non è come mi ero immaginata. Ho fatto un errore. Perdonami» gli ha detto. «Aiutami a scappare, ti prego». Ora, dopo la fuga, Tareena Shakil  si trova in un centro di detenzione in Turchia. I cecchini, al confine, forse perché aveva un figlio sulle spalle, l'hanno lasciata passare. Suo padre l'ha raggiunta, lì. Tareena è una dei 500 cittadini britannici che sono andati a combattere nelle fila dell'Isis. «Quando ci ha detto che era in Siria per vivere come voleva Allah ci è caduto il mondo addosso: nessuno sospettava di niente» ha raccontato il fratello al Daily Mirror. Ma come era  Tareena prima della conversione all'Islam radicale? Una ragazza normalissima, come migliaia di sue coetanee britanniche. «Era una fan sfegatata delle Spice Girls» ha raccontato il padre.

Ora il ministero degli Affari Esteri britannico vuole interrogarla. Vuole capire se c'è qualcosa che non torna nel suo racconto. Se Ankara la rispedirà in Gran Bretagna, le chiederà se è venuta a conoscenza di qualche piano dei terroristi. Dovrà frequentare un corso per islamici radicali. La sua vita e quella di suo figlio, dopo il trauma, potrebbe ricominciare. Ma ci vorrà tempo.

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