Spagna, l'Infanta Cristina dalla corona alle manette?
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Spagna, l'Infanta Cristina dalla corona alle manette?

Chiesti 8 anni di carcere per la sorella del re, accusata di essere complice del marito nell'evasione fiscale di mezzo miliardo di euro

Dalla Corona alle manette. Mani pulite di Spagna fa tremare la famiglia reale. L'organizzazione Manos Limpias, parte civile nel processo Nòos, ha annunciato che chiederà 8 anni di carcere per l'Infanta Cristina, sorella del re Felipe e moglie di Iñaki Urdangarin, assieme al quale è accusata di frode fiscale per circa mezzo miliardo di euro.

Secondo gli avvocati dell'accusa il ruolo della duchessa di Palma è stato cruciale per permettere al marito di evadere le tasse sia nel 2007 che nel 2008. L'organizzazione prsenterà un dossier completo ai giudici spagnoli tra il 3 e il 9 dicembre, chiedendo la condanna della sorella del re a quattro anni di prigione per ognuno dei due reati presumibilmente commessi. Un totale di 8 anni. Insomma, qualora i giudici decidessero di rinviare l'Infanta a giudizio, la duchessa rischierebbe di scivolare dal fango di questa brutta storia alla prigione.

La decisione adesso è solo nelle mani del giudice Castro, che dovrà scegliere se applicare o no la dottrina Botin al caso dell'Infanta, ovvero se mandarla alla sbarra o archiviare definitivamente la causa. La dottrina Botin impedisce di giudicare qualcuno se le accuse provengono unicamente da un'azione popolare e non da un'inchiesta svolta dall'agenzia delle entrate (in questo caso) o in generale dai procuratori dello Stato. 

La Spagna è spaccata a metà, tra chi crede che Cristina di Borbone sia innocente e chi, invece, è convinto che la sua posizione sia stata determinante nel permettere al genero dell'ex re di attivare una rete di malaffare con l'obiettivo di evadere il fisco. I principali quotidiani spagnoli dedicano alla saga dell'Infanta interi dossier e in un momento in cui il governo conservatore di Mariano Rajoy ha proposto un nuovo pacchetto di misure per sconfiggere la corruzione statale, il caso dell'Infanta accende ancora di più gli animi.

Secondo il quotidiano El Pais, finora di tutte le misure anti corruzione promesse dal premier non se ne è vista l'ombra. Il 20 febbraio del 2013, durante il suo primo discorso alla Nazione, il premier aveva annunciato una serie di provvedimenti durissimi per scovare e punire i reati legati alla corruzione. Lo scandalo mazzette in Spagna ha travolto anche il Partito popolare di Rajoy, arrivando a lambire persino i palazzi reali. Eppure - scrive il giornale progressista - dopo quasi un anno il pacchetto di misure ispirato da Manos Limpias è rimasto lettera morta. Fumo senza arrosto, parole senza fatti. E la corruzione in Spagna dilaga.

Per questo motivo, la decisione del giudice Castro non è affatto semplice. Non rinviare a giudizio l'Infanta Cristina potrebbe scatenare la reazione della piazza di fronte a quella che verrebbe percepita come una scelta derivata da un privilegio: l'essere di sangue blu. Bisognerà aspettare il nuovo anno per saperlo. 


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Anna Mazzone