Siria, a Yarmouk una catastrofe umanitaria
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Siria, a Yarmouk una catastrofe umanitaria

Esecuzioni sommarie nel campo profughi palestinese alle porte di Damasco quasi completamente conquistato dall'Isis e dai qaedisti del Fronte al Nusra

L'Isis e i qaedisti del Fronte al Nusra hanno ormai il possesso del 90% del campo profughi palestinese di Yarmuk, alla periferia di Damasco. Lo hanno conquistato dopo 5 giorni di combattimenti, e ora sono cominciate le esecuzioni sommarie.

Indizi di un'allenza fra Isis e Al Qaeda
Gli ultimi, confusi sviluppi del fronte siriano del conflitto mediorientale fanno emergere indizi di un'alleanza, almeno tattica e forse localizzata, fra l'Isis e Al Qaeda, che finora apparivano concorrenti e su posizioni inconciliabili e che solo un anno fa si massacravano a vicenda. Diversi testimoni e ong affermano che le due formazioni in questi giorni combattono fianco a fianco nelle strade di Yarmuk.


Le due formazioni potrebbero aver unito le forze o essere in concorrenza contro il nemico comune, le formazioni palestinesi laiche e anche Hamas, che ieri a Gaza ha inscenato manifestazioni di piazza contro l'Isis e i qaedisti.

L'ex popoloso campo - in realtà una città vera e propria - è un avamposto per accedere alla capitale Damasco, che dista solo pochi chilometri, e per questa ragione si ha notizia di bombardamenti costanti da parte delle forze del regime siriano e l'Osservatorio denuncia anche il lancio su Yarmuk delle famigerate bombe "a barile".

Presa fra tre fuochi, allo stremo, senza l'essenziale per vivere, la residua popolazione del semidistrutto campo palestinese - già ridotta da 150.000 a 18.000 abitanti dopo due anni di assedio delle forze di Assad - sta cercando di fuggire come e quando può. Una situazione che un funzionario dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, Chris Gunness, ha descritto come "al di là del disumano": "Questo significa che non c'è' cibo, non c'è acqua e ci sono pochissimi farmaci".

Yemen, oltre 500 morti in due settimane di raid aerei
Intanto nello Yemen l'Onu calcola che in due settimane di raid aerei sauditi contro i ribelli sciiti Huthi, che controllano larga parte del Paese oltre alla capitale Sanaa e ad Aden, i morti siano oltre 500.

Tanto che il Comitato internazionale della Croce Rossa ha deciso di inviare due voli con personale umanitario, che per ora sono stati sospesi per via della violenza sul terreno. Secondo la tv panaraba Al Arabiya, circa 30.000 uomini armati della tribù sunnita di Maarib stanno preparando una controffensiva per riprendersi Aden dai ribelli sciiti.

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Il campo profughi di Yarmuk

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