Usa attacco Siria al Tanf
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Siria, raid aereo Usa contro milizie filo-Assad

Presso il valico di confine di al-Tanf è stato colpito un convoglio che "si stava avvicinando troppo alle forze speciali della coalizione"

Un bombardamento aereo condotto da caccia statunitensi ha colpito alle 16:30, ora locale, del 18 maggio un convoglio in movimento presso il valico frontaliero meridionale di al-Tanf, al confine con la Giordania e l'Iraq.

La versione USA

Secondo un comunicato ufficiale diffuso in serata dalla coalizione anti-Isis, il convoglio era composto da veicoli di milizie filo-Assad e si stava avvicinando troppo alle forze speciali statunitensi e britanniche, lì impegnate nell’addestramento di fazioni ribelli dell'opposizione.

Riferendosi all’attacco, il capo del Pentagono, James Mattis, ha dichiarato che gli Stati Uniti "non stanno intensificando il loro impegno in Siria". "Difendiamo le nostre truppe", ha aggiunto, "se qualcuno ci attacca, ci difendiamo: è stata la nostra politica per lungo tempo".

Il comunicato afferma che il raid è stato lanciato dopo che la Russia, alleata di Damasco e Teheran, ha tentato di dissuadere le forze lealiste a muoversi verso al-Tanf. A quel punto - prosegue la versione americana - i caccia della coalizione hanno sparato dei colpi di avvertimento, che non hanno però arrestato l'avanzata delle milizie filo-Damasco. Non avendo risposto ai messaggi di messa in guardia e di richiesta di identificazione, il convoglio è stato colpito nella sua parte iniziale.

La versione siriana

La televisione di Stato siriana ha riferito invece che il convoglio era composto da truppe dell’esercito regolare: nell’attacco sarebbero stati uccisi “numerosi" soldati siriani. Damasco ha condannato come "impudente" l'attacco, che mette a nudo "le falsità della coalizione internazionale riguardo alla sua volontà di lottare contro il terrorismo".

L'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), su posizioni anti-governative, ha affermato che sono stati colpiti 4 veicoli e uccisi 8 soldati, ribadendo che si trattava di appartenenti a milizie alleate del regime e "in maggior parte non siriani".

La reazione russa

Da Mosca l’attacco è stato definito "del tutto inaccettabile": secondo il vice ministro degli Esteri, Gennady Gatilov, mostra che gli Stati Uniti hanno "passato il segno violando la sovranità” del Paese mediorientale.

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Redazione