Vladimir Putin
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Attacco Usa in Siria: la reazione della Russia

"L'Isis applaude", tuona Mosca. "È un'aggressione contro uno Stato sovrano". Chiesta una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu

Trump mostra i muscoli, Putin esplode di rabbia. "È un'aggressione contro uno Stato sovrano, in violazione del diritto internazionale e con un pretesto inventato": questa la reazione del presidente russo all'attacco missilistico statunitense in Siria.

Nella notte due navi americane nel Mediterraneo hanno lanciato 59 missili Tomahawk che hanno colpito alle 20.45 ora di Washington (le 3.45 del mattino a Damasco) la base aerea di Shayrat, nella provincia di Homs, da cui sarebbe partito il raid chimico del 4 aprile sui civili di Khan Shaykhun. È la prima azione contro il regime di Assad, dall'inizio, sei anni fa, della guerra civile. 


Le parole di Putin

Prima dell'attacco Washington avrebbe avvisato Mosca, che ha propri militari dislocati nelle basi siriane. Nessun militare russo sarebbe rimasto colpito; sono invece almeno quattro i soldati siriani uccisi. 
Secondo il reporter dell'emittente Russia 24 Evgeny Poddubnyy, che ha accesso esclusivo nella base militare siriana bombardata dagli Usa, non tutti i caccia siriani sono stati distrutti nell'attacco. Nove aerei da guerra avrebbero preso fuoco negli hangar.


A quanto riferito dal suo portavoce Dmitri Peskov, Putin ritiene che "questo passo di Washington provocherà danni significativi alle relazioni Russia-Usa, che già versano in cattive condizioni".

La rappresaglia americana minerebbe anche la lotta al terrorismo, favorendo l'Isis, visto ha colpito la base da cui partivano le azioni contro lo Stato islamico: "Secondo Putin, questa mossa non ci avvicina all'obiettivo finale nella lotta al terrorismo internazionale, ma al contrario crea un serio ostacolo per la formazione di una coalizione internazionale contro di esso e per il contrasto efficace a questo male mondiale, che tra l'altro il presidente Usa Donald Trump aveva annunciato come uno dei compiti principali durante la sua campagna elettorale". E ancora: "Putin vede negli attacchi contro la Siria da parte degli Usa un tentativo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle numerose vittime tra la popolazione civile in Iraq".

Mosca vuole la diplomazia Onu (sempre boicottata) 
La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Questo quando nei giorni scorsi aveva opposto veto e gettato nell'impasse il tentativo di Francia, Regno Unito e Usa di arrivare a una risoluzione contro gli attacchi chimici siriani. 
Come principale alleato del presidente siriano, Mosca, oltre ad aiutare militarmente l'esercito governativo, ha bloccato la quasi totalità delle iniziative diplomatiche al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. 

Un attacco che favorisce l'Isis
"L'Isis adesso applaude gli Stati Uniti, che di fatto gli hanno garantito una tregua e un rafforzamento", ha detto il presidente della Duma, Viaceslav Volodin. "Tutti i passi precedentemente fatti in Siria dalla Russia e da coloro che sostenevano questi passi, anche dagli stessi Stati Uniti, che hanno partecipato a questo dialogo, erano mirati all'eliminazione proprio di questo 'Stato terroristico'. Adesso questi attacchi cancellano tutto". 

In pericolo gli accordi con l'opposizione siriana
Secondo Mosca l'attacco missilistico potrebbe minare anche alcune "equilibri" raggiunti. "Non escludo che sarà un pessimo esempio per l'opposizione armata in Siria e che possa mettere in discussione gli accordi raggiunti con l'opposizione, tra cui quelli di Ginevra", ha detto Viktor Ozerov, capo della Commissione Difesa e sicurezza al Consiglio della Federazione russa (il Senato russo). Il riferimento è agli accordi presi nel quadro del processo negoziale sponsorizzato dall'Onu e che si svolge nella città svizzera. "L'attacco missilistico Usa potrebbe anche minare gli sforzi già compiuti per combattere il terrorismo in Siria". 

Sospesa l'intesa sulla sicurezza dei voli
Intanto, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri russo, Mosca ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante l'operazione in Siria.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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