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Siria: quasi 5mila morti a luglio, moltissimi civili - Foto e video

Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani 341 vittime sono minorenni, 213 donne. A fine agosto potrebbero riprendere i colloqui di pace

Mentre al Arabiya annuncia la morte sotto i bombardamenti ad Aleppo di Qusay Abtini, 14enne star della Tv protagonista di una nota serie trasmessa nel nord del Paese, l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani con sede a Londra rende noto che sono 4.794 le vittime delle violenze nel mese di luglio, tra cui 1.590 civili (e di questi 341 minorenni e 213 donne).

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Tra gli ultimi caduti, oggi ci sono 5 militari russi che erano a bordo di un elicottero abbattuto nel Nord del Paese.

Un conflitto che non risparmia nemmeno gli ospedali. Particolarmente drammatici i bombardamenti che colpiscono gli ospedali. Negli ultimi 10 giorni se ne sono registrati diversi. Tra i più gravi quelli del 25 luglio su 7 strutture diverse, che hanno provocato decine di morti, e quelli del 29 luglio su un ospedale con un reparto maternità.

Bombardato ospedale Save the Children in Siria - Video

Bombardamenti letali
Sempre secondo i dati raccolti dall'Osservatorio, il maggior numero di uccisioni (799) è stato causato dai bombardamenti dell'Aviazione russa e lealista, mentre altre 148 sono dovute a quelli della coalizione multinazionale guidata dagli Usa contro lo Stato Islamico.

Proprio l'Isis è poi ritenuto direttamente responsabile di45 morti, mentre altri 148 sono stati provocati dai razzi lanciati da varie fazioni insurrezionali. 14 civili, tra i quali anche un bambino, sono infine stati uccisi dalle guardie di frontiera turche mentre cercavano di sconfinare.

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Sale nel frattempo, a livello internazionale, l'allarme sula presenza di miliziani jihadisti nel Paese, pronti a esportare il terrore in Occidente.

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Anche sull'ultimo rapporto Europol si legge l'allarme per la possibilità che molti foreign fighter, sopo aver vissuto in Siria, possano tornare in Europa e colpire. Un mese fa in Italia è stata fermata una donna pronta a partire per raggiungere i territori siriani del califfato.

Nel frattempo le città siriane sotto assedio, dove le forze governative assediano i ribelli anti Assad, sono allo stremo, e a niente valgono gli allarmi lanciati dalle Nazioni Unite


Siria: video da un paese in guerra

Il governo siriano ha confermato la sua disponibilità a riprendere i colloqui di pace guidati dalle Nazioni Unite alla fine di agosto a Ginevra "senza precondizioni e senza alcuna interferenza esterna". L'annuncio, che arriva dall'agenzia di stato siriana Sana, segue l'incontro tra il vice inviato speciale Onu Ramzy Ezzeldin Ramzy e il vice ministro degli esteri siriano Fayssal Mikdad. "Ho informato il ministro e il vice ministro dell'intenzione di Staffan De Mistura di riconvocare i colloqui di pace verso la fine di agosto", ha detto Ramzy, precisando che il governo siriano "parteciperà al negoziato". L'ultimo tentativo di negoziato era naufragato nel mese di aprile.

La guerra in Siria
BARAA AL-HALABI/AFP/Getty Images
5 giugno 2016. Un uomo grida circondato dalla polvere sollevata da un bombardamento delle forze filogovernative sul quartiere di Bustan al-Qasr ad Aleppo, in Siria, in mano ai ribelli.

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