Il crinale su cui cammina Sarkozy
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Il crinale su cui cammina Sarkozy

Perché il suo attivismo politico rischia di ritorcersi contro di lui, favorendo gli avversari interni. E i socialisti

di Loris Chavanette, ricercatore all’Università di Paris Est-Creteil.

Le inchieste che riguardano Nicolas Sarkozy non giovano certo alla sua immagine. Tanto più che alcune riguardano direttamente scelte compiute durante il suo quinquennio all’Eliseo. Basta pensare all’affaire Tapie (un arbitrato a favore di Bernard Tapie, concesso nel 2008, su cui indaga la magistratura, ipotizzando il coinvolgimento di membri del governo, ndr). Di fatto, però, mettono l’ex presidente con le spalle al muro, obbligandolo ad accelerare il suo ritorno in politica. Tanto più che l’abbandono di François Copé lo lascia senza grandi alleati nel partito. In ultima analisi il fermo favorisce Sarkozy perché, giocando sul registro del complotto, può porsi come vittima e recuperare in parte lo statuto di uomo provvidenziale, che aveva perso con la lontananza dalla scena politica. L’equazione è semplice: indagano su di me, ma è tutta la destra a essere sotto attacco. Quindi o state con me o contro di me. L’ex presidente è obbligato a drammatizzare la posta in gioco, per attirare su di sé tutta l’attenzione dei media e soprattutto quella dei simpatizzanti dell’Ump. Tanto più che la destra francese, molto più dei suoi avversari, si è sempre identificata con i suoi leader.

La strada, tuttavia, si preannuncia pericolosa. Per quanto possa sembrare un paradosso, credo che a trarre maggior vantaggio da una radicalizzazione dei toni, sarebbero per lo più i suoi avversari sia all’interno che all’esterno del partito. Il presidente François Hollande e la sinistra avranno gioco facile a puntare sull’antisarkozysmo in vista del 2017. Nell’Ump, invece, potrebbero rafforzarsi le figure più moderate, come gli ex primi ministri Alain Juppé e François Fillon. Al di là delle inimicizie personali, nel partito si confrontano due strategie politiche. Con Sarkozy l’Ump è destinato a ripercorrere la strada del 2007 e del 2012: piegare a destra per sfidare Marine Le Pen nel suo campo, con i suoi avversari si tratta di guardare al centro per contendere l’elettorato a Hollande.

L’attivismo e il radicalismo di Sarkozy sono in fondo, anche la sua debolezza. L’ex presidente talvolta paragona Hollande a Luigi XVI per la sua passività. Lo aveva già fatto con Chirac. Il rischio però è che per riprendere il potere condanni se stesso a vestire i panni del giacobino. È molto probabile che questo sedurrà una parte della base dell’Ump. Ma riuscirà a riconquistare la Francia?

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