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SERGEY VENYAVSKY/AFP/Getty Images
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Russia: ricorso in appello per il regista Ucraino Oleg Sentsov

Condanna da annullare e assoluzione con formula piena, chiede l'avvocato. Il processo è stato politico: punita l'opposizione all'annessione della Crimea

4 settembre 2015  -

I legali del regista ucraino Oleg Sentsov hanno presentato ricorso in appello contro la condanna a 20 anni di reclusione per "attentati terroristici" in Crimea inflitta al loro assistito da un tribunale militare russo in un processo che gli osservatori dei paesi democratici e molti intellettuali ritengono matrice politica: frutto della forte opposizione di Sentsov all'annessione della Crimea da parte della Russia

"Chiedo che la sentenza sia annullata e che Oleg Sentsov sia assolto con formula piena", ha spiegato l'avvocato Dmitri Dinze.

25 agosto 2015 -

Vent'anni di carcere per il regista ucraino Oleg Sentsov.

Così ha deciso oggi il Tribunale del Distretto Militare russo di Rostov sul Don in Russia.

Sentsov è stato riconosciuto colpevole di aver dato vita a un gruppo clandestino, legato agli ultra-nazionalisti del cosiddetto Settore Destro (un'organizzazione estremista nazionalista ucraina), per compiere attentati in Crimea dopo l'annessione unilaterale della penisola da parte della Federazione Russa.

Il cineasta era stato arrestato nel maggio dell'anno scorso. Condannato a dieci anni di reclusione il co-imputato Alexandr Kolchenko.

Per il suo rilascio si erano mobilitati molti intellettuali europei al momento dell'arresto e successivamente.

Agli occhi dell'opinione pubblica democratica appare evidente che Sentsov paga duramente la forte opposizione e le proteste contro l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.

"Questo processo fa parte della propaganda di guerra russa contro l'Ucrainae ricorda i processi-spettacolo contro i dissidenti dell'era stalinista" - ha dichiarato Heather McGill, ricercatrice di Amnesty International sull'Europa e l'Asia centrale.

"Il processo è stato fatalmente irregolare. La corte ha ignorato le denunce credibili di torture presentate sia da Sentsov che da uno dei principali testimoni dell'accusa" - ha proseguito McGill.

"Chiediamo che ogni testimonianza ottenuta con la tortura sia invalidata, che le accuse di 'terrorismo' siano ritirate e che Sentsov e Kolchenko siano rilasciati o almeno affrontino un nuovo processo regolare in un tribunale ordinario" - ha concluso McGill.

Amnesty International ricorda che, secondo il diritto internazionale umanitario, la Russia in quanto potenza occupante in Crimea deve processare ogni imputato secondo la legge ucraina e in tribunali ordinari.

Con il regista erano stati arrestati nel maggio 2014, con le stesse accuse, anche Oleksiy Chyrniy e Ghennadi Afanasiev, già condannati in precedenza a sette anni di reclusione.

Il gruppo, secondo gli inquirenti, avrebbe dato fuoco alla sede locale del partito putiniano Russia Unita a Sinferopoli e alla sede dell'organizzazione filorussa 'Comunità russa di Crimea', oltre ad aver pianificato di far saltare in aria una statua di Lenin e di distruggere un memoriale con la fiamma perenne, sempre nella capitale della penisola sul Mar Nero.

Oltre a Sentsov e ai suoi compagni, sarebbero almeno una decina i cittadini ucraini detenuti in Russia con accuse che vanno dal terrorismo allo spionaggio, da quando nel febbraio 2014 la rivolta del Maidan portò alla fuga dell'allora presidente Viktor Ianukovich.

Tra gli imputati ucraini 'eccellenti' sotto processo Nadia Savcenko, la 'top gun' accusata di aver fornito al proprio esercito le coordinate per i tiri di mortaio che nel giugno 2014 uccisero due giornalisti russi nel Donbass, nel pieno del conflitto tra Kiev e i separatisti.

(Agi, Amnesty International)

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