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Così Mosca "pilotava" le presidenziali Usa: il rapporto dell'FBI

In 13 pagine, a firma dell'Fbi e della Dhs tutti i dettagli sui servizi segreti civili e militari russi che hanno "condizionato" il voto americano

Ieri l'amministrazione Obama, con un ordine esecutivo, ha deciso di espellere 35 diplomatici russi, per la presunta campagna di hackeraggio e di spionaggio cyber-informatico russa denominata "Grizzy Steppe". L'accusa è aver "pilotato" le elezioni Usa presidenziali in favore di Donald Trump.

Pubblichiamo l'intero documento americano congiunto dell'Fbi e della Dhs (Dipartimento per la Sicurezza Interna), diffuso il 29 dicembre, con tutti i dettagli (e di cui vi mostriamo alcune pagine) nel quale si evidenziano tutte le strutture e le aziende degli investigatori federali russi, che sono state oggetto di pirateria hacker nei confronti del Partito Democratico Americano.

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Nel mirino GRU e FSB
Il documento di 13 pagine fa chiaro riferimento all'ingerenza sul Comitato Nazionale Democratico Americano (DNC), di cui il presidente è John Podesta. Nel report non si cita mai Hillary Clinton, candidata democratica alle elezioni vinte dal repubblicano Trump.

Le sanzioni hanno colpito il Gru e l’Fsb, cioè i due principali servizi segreti russi, con i loro leader Igor Korobov, Sergey Gizunov, Igor Kostyukov e Vladimir Alexseyev.

Sanzioni anche contro tre compagnie: la Special Technoliges Center, Zor Security e l’Autonomous Non-commercial Organization Professional Association of Designers of Data Processing Systems, che avrebbe fornito un addestramento speciale agli hacker.

Nel rappporto è scritto come le varie infrastrutture, siano state utilizzate "dai servizi segreti civili e militari russi per gestire le reti a loro associate, per manipolare l'elezione degli Stati Uniti, così come sono state controllate e spiate una vasta gamma di società politiche e vari enti del settore privato del governo degli Stati Uniti".

Una lista, lunghissima di enti e sigle, che fin da ottobre scorso sono state manipolate e "guidate da Vladimir Putin, per favorire Trump alla guida degli Usa", con e-mail rubate e diffuse da Wikileaks, per "interferire" sul voto americano.

Il presidente eletto Donald Trump ha negato che la Russia sia nell'hackeraggio. Ma questo documento in esclusiva, ne prova l'esistenza inequivocabile.

Come lavoravano i servizi russi
La relazione individua due gruppi segreti russi già nominati da CrowdStrike e altre aziende di sicurezza private. Nel documento, figurano il servizio di sicurezza federale russo, FSB, successore principale del KGB, un tempo guidato dal presidente russo Vladimir Putin. Il FSB,ha guidato il gruppo hacker noto come APT29.

Altro nome di spicco è il GRU, il servizio di intelligence militare della Russia. Secondo l'Fbi, il Gru sarebbe dietro il DNC, noto come APT28.

La prima attività, l'APT29, usava informazioni segrete, per favorire le grandi lobby filo-russe, a premere l'acceleratore, a "condizionane il voto" per sostenere Trump. La seconda, APT28 è accusata di "dossieraggio": venivano rubate mail private per fornirle poi a Wikileaks e diffonderle alla stampa.

Entrambe le organizzazioni russe, attraraverso campagne mirate "spearphishing" hanno utilizzato hacker singoli per ingannare milioni di utenti americani, veicolandoli "su link fasulli, usando poi dei malware diretti a un loro un dominio webmail falso, che in realtà ospitava infrastrutture segrete civili e militari russe".

Questo secondo l'Fbi e il Dhs Usa, ha provocato una "migrazione di informazioni riservate americane di alto livello, verso il Cremlino, con il fine di "manipolare e condizionare l'elezione presidenziale Usa".

Il rapporto afferma inoltre che "agenti dei servizi segreti russi hanno continuato a lanciare attacchi di spearphishing sul partito democratico anche dopo le elezioni".

Donald Trump, dopo questo rapporto dettagliato cosa farà?

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Una pagina del rapporto FBI sulle ingerenze russe sulle elezioni americane

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Anna Germoni