Profezia Maya, ecco chi si arricchisce con la fine del mondo
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Profezia Maya, ecco chi si arricchisce con la fine del mondo

A pochi giorni dall'Apocalisse, c'è un'azienda svizzera che fa soldi vendendo cibo e kit per la sopravvivenza. Ma per gli esperti italiani è una bufala.

Cibi in scatola, ma soprattutto liofilizzati, e poi fornelli a gas e kit per la sopravvivenza: insomma, tutto quello che può servire in caso di avveri la profezia dei Maya. Lo vende una piccola azienda, in Svizzera, che sta facendo soldi a palate proprio grazie alla temuta fine del mondo, che secondo l'antica popolazione messicana, avverrà il prossimo 21 dicembre. Si chiama Notvorrat24 e ha sede a Zofingen, nel Canton Argovia, e nel giro di pochi mesi non solo ha incrementato la produzione, ma in meno di un anno ha aumentato del 100% il proprio fatturato, tanto da non riuscire a star dietro neppure alle richieste che le vengono da ogni parte del mondo.

Colpa (o merito) dell'Apocalisse, che evidentemente non spaventa la piccola azienda elvetica. Al contrario ha fatto la felicità del suo direttore, Raphael Scalise. Intervistato dal quotidiano in lingua francese Le Matin, Scalise ha spiegato: "Vendiamo anche l'acqua, fornelli a gas e altri prodotti che garantiscono la sopravvivenza quando l'acqua potabile e l'elettricità non sono disponibili. Abbiamo già raggiunto un record di vendite a marzo dello scorso anno, in occasione dell'incidente a Fukushima (il reattore nucleare giappone, NdR)". Insomma, i disastri non spaventano né Scalise né la sua Notvorrat24. La crisi, dalle parti di questo angolo della silenziosa Svizzera, non sanno proprio cosa sia. Gli ordinativi qui arrivano tramite internet e superano barriere non solo geografiche, ma di lingua e di tradizione. Come racconta lo stesso Scalise, infatti, richieste di cibi a lunga conservazione e kit per prepararsi al peggio arrivano da ogni angolo della Svizzera e persino da quelle regioni dove la lingua ufficiale è romanza e il francese è odiato, nonostante il sito dell'azienda sia solo nella lingua di Parigi.

La fine del mondo, del resto, sta facendo la felicità anche di un altro piccolo centro, incastonato sulle vette dei Pirenei: si tratta di Bugarach , nel sud ovest della Francia, dove pare che l'Apocalisse non si abbatterà come una scure, eliminando tutto. Questo, secondo chi studia e crede alle profezie, sarà l'unico posto dove la fine del mondo non avverrà. Perchè? Perchè il cuore della montagna che sovrasta Bugarach, 176 anime, sarebbe stato prescelto dagli alieni come bunker, come rifugio sicuro. Da qui il pellegrinaggio di credenti (alle profezie) e curiosi che da mesi sta interessando il piccolo paesino, come riferiva tempo fa anche il New York Times. Se però qualcuno pensa di preparare le valigie, non si affretti, perchè le autorità locali hanno deciso di impedire l'accesso agli "stranieri" proprio tra il 19 e il 23 dicembre, "per motivi di sicurezza", ha spiegato il prefetto locale, Eric Freysselinarddal, che ha aggiunto che sarà vietata anche la vendita di alcolici per qualche notte.

Sta di fatto che da quando si è diffusa la notizia del Maya-Day e della sicurezza di Bugarach, è aumentato vistosamente il numero di turisti nel piccolo paese dei Pirenei, non senza qualche inconveniente: in molti arrivano, percorrono le uniche due vie del centro, raccolgono ciottoli e se li portano a casa come ricordo o come "talismano protettivo". Secondo il sindaco , che ammette la produzione anche di cartoline e cartine che indicano il luogo esatto dove si rifugerebbero gli alieni, tutto ciò ha indubbiamento portato più turisti nel paesino isolato, ma ha anche creato qualche problema, come la necessità di ripavimentare alcune strade. Online si possono trovare preghiere e invocazioni "protettive" riferite a Bugarach che, per le leggende che le girano attorno sembra abbia ispirato persino Steven Spielberg nei suoi "Incontri ravvicinati del terzo tipo".

In passato qualcuno aveva messo in giro la voce che qui fossero atterrati persino gli Ufo, tanto da spingere l'allora Presidente francese Mitterand ad effettuare un sopralluogo in elicottero, sopra al monte di Bugarach, detto anche "la montagna dalla testa in giù". Se si tratti di leggenda o se ci sia un fondo di verità, non è dato sapere, almeno fino al 21 dicembre. Sta di fatto che sul paese francese è stato scritto anche un libro, a firma del critico a romanziere Nicolas D'Estienne d'Orves, che si intitola "Il Villaggio della fine del mondo". Per chi ne volesse sapere di più, la tv francese manderà in onda anche un documentario, "Il mondo si ferma a Bugarach". Quando? Naturalmente alla vigilia del Maya-Day, il 20 dicembre.

E in Italia? Secondo Massimo Polidoro, segretario generale del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, la fine del mondo non ci sarà. Lo ha ribadito in occasione del XII convegno del Comitato stesso, poche settimane fa a Volterra, dal titolo emblematico: "Si salvi chi può!". Per gli esperti del comitato, fondato da Piero Angela, non c'è nulla da temere, ma non sarà facile convincere il 15% della popolazione mondiale che crede nel Maya-Day che, invece, si tratta di una "bufala apocalittica".

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Eleonora Lorusso